Non so voi, ma io sono incazzato nero per queste due giornate infernali che hanno coinvolto le grandi città in particolare. Lo sciopero selvaggio dei tassisti non solo è stato contro le normali e vigenti regole per le quali lo sciopero si deve preannunciare almeno dieci giorni prima, ma con la colpevole complicità del governo e quindi della follia politica, esso ha procurato danni, fastidi, limitazioni e disagi, a milioni di persone incolpevoli. Quella dei tassisti è una delle corporazioni più coriacee e più toste che ci siano in Italia: a prescindere dalle buone e giustificate ragioni, siamo costretti tornare ad un vecchio e sempre attuale tema. I diritti sono e valgono per tutti? Può chi abbia la possibilità, servirsi di uno sciopero legittimo, per alienare e inibire i diritti degli altri? Le domande sono semplici e non sono espresse da marziani, parliamo di diritti e doveri e i cittadini italiani non possono e non devono subire inermi e schiacciati in un angolo, le scelte di una corporazione che intende difendere ad oltranza i propri diritti trasferendo sulle spalle degli ignari cittadini i loro disagi, le loro compulsioni professionali. "Disruption" è un termine che significa scioglimento, oggi non si salva più nessuno: categorie, protettorati, albi professionali e tutto ciò che rientra nelle corporazioni, sono a rischio di eliminazione o di ricomposizione. Abbiamo voluto la libertà? Abbiamo ottenuto la libera circolazione? Siamo tutti liberi di avviare un lavoro procedendo nei termini di legge? Ebbene, se il circolo vizioso conduce ad UBER o ad altri concorrenti, non è possibile fermare le città solo perché si vuol difendere diritti che non vanno nella direzione del mercato libero. Come i tassisti, non mi basterebbe un solo post per elencare tutte le categorie professionali, i lavoratori che hanno perso il loro posto a causa della concorrenza "sleale" dettata dai mercati liberi. Pensiamo ai tantissimi negozi di vicinato che hanno dovuto chiudere, pensiamo alle compagnie aeree low-cost, pensiamo a tanti altri che prima o poi, saranno travolti dalle invasioni barbariche. Sono anni ormai che viviamo queste condizioni, molti si sono attrezzarti per difendersi, tanti si sono adeguati e molti non vogliono essere "toccati" adducendo le ragioni che varrebbero per loro e per tutti. Questo sciopero selvaggio e inutile, ha dalla sua parte una sola giustificazione: il governo e la politica sprovveduta e inconcludente che maldestramente ha rimandato la soluzione di un grosso problema alla fine dell'anno 2017, quando invece, i tassisti giustamente l'aspettano da un bel po' di tempo. Non mi sembra abbastanza per costringere le città al caos e soprattutto i cittadini a soffrire per salvaguardare il loro diritto a muoversi in piena serenità e con estrema tranquillità: regoliamoci e convinciamoci, non c'è più trippa per nessuno e prima o poi sarà tutto livellato a misura di un mercato libero e concorrenziale. Regolato dalla leggi, ovviamente.