CARICO A CHIACCHIERE

LAVORI...FORZATI


 Premesso che non abbiamo alcun diritto di interferire nel privato di alcuna persona e quindi nelle sue scelte di vita, dobbiamo prendere atto che la Francia abbia preso una decisione importante sull'anoressia. Per legge una donna anoressica non potrà sfilare su una passerella per fini professionali. Credo possa essere una conquista, un paese civile dovrebbe proteggere chi evidentemente ricorra a mezzi non plausibili per ottenere una determinata forma fisica che serva solo a favorire alcune produzioni sartoriali e griffate. Partì a suo tempo come una conquista sociale questa scelta, ovvero, sembravano tutti intenzioni a non creare discriminazioni offensive verso quelle donne/ragazze che purtroppo erano penalizzate per le loro modeste taglie: una clientela quindi potenzialmente estromessa dal mercato, un voler sottolineare quanto la vera donna rappresentativa fosse quella con le misure a posto e che da sempre abbiamo visto sfilare. Una par condicio necessaria perché anche le anoressiche fossero appagate da collezioni prodotte esclusivamente per loro. Ci hanno marciato per un bel po’ le maisons famose con le loro proposte e le indossatrici molto magre…non per caso. Si sottoponevano a diete severissime per lavorare, corpi ridotti all’osso per essere in pedana. Ebbene, con buona pace dei grandi marchi, da oggi le agenzie che si preoccupino di fornire modelle, rischiano multe salate fino a 75 mila euro e 6 mesi di carcere per coloro che impieghino ragazze non in possesso dei requisiti richiesti. Quindi si lavorerà con i certificati medici che attesteranno il BMI (indice di massa corporea) che si ricavi dal rapporto tra peso e altezza della modella. Inoltre, saranno perseguiti (e questo è frutto della tecnologia esasperata) coloro che per esigenze di lavoro, ritocchino le foto. Francamente e parlo per me, per un mio gusto personale, vedere quelle ragazze che sfilano in quelle condizioni fisiche, mi ha sempre intristito perché capisco la ruffianata oltre misura e inguardabile, solo per indurre al consumo. Vedere una ragazza fuori dal contesto delle sfilate invece, mi intenerisce solo se la sua anoressia sia naturale e attribuibile ad una precisa patologia. Insomma, non accetto manomissioni di sorta: chi sceglie di essere anoressica per una qualsiasi ragione di lavoro, la rifiuto categoricamente. Ora però potrebbe presentarsi il caso contrario, ossia, se la legge vieta  che sfilino le anoressiche, per le extra large che in questo frangente abbiano conquistato buone posizioni e riempiano le passerelle oltre ai siti modaioli, cosa si potrà fare perché non creino un caso discriminatorio? In fondo, magre e grasse ci sono sempre state e le loro taglie (difficili da reperire sul mercato) bene o male le hanno sempre trovate senza avere le dimostrazioni inutili e...smisurate. Pertanto, per quelle come la signora in foto cosa si potrà decidere?