CARICO A CHIACCHIERE

E PER LA CONDOTTA?


 Un caso singolare quello accaduto in seno alla scuola media di Supersano (LE). Fornendo le pagelle del primo quadrimestre, stranamente alla voce "voto in condotta", non appare un valore numerico dall'uno al dieci, ma un breve quanto sbrigativo giudizio comportamentale sul titolare della pagella. Il caso è unico in Italia, molti sono sorpresi per la decisione e tanti non l'hanno mandata giù. Il decreto nr.122 del 2009 firmato dal Presidente della Repubblica, parla chiaro in proposito, affermando quali siano i criteri di valutazione che vanno espressi in numeri da uno a dieci. La dirigente scolastica dell'Istituto al contrario, intende avvalersi da quanto stabilito dalle politiche scolastiche applicate in piena autonomia, laddove il voto di condotta viene stabilito con un giudizio sull'alunno. Un altro pasticcio all'italiana? Un caso che potrà creare un pericoloso precedente? Ma alla fine, cambia qualcosa? Tra voto e giudizio, potrebbe esserci una significativa differenza? Io penso che la brevità, il secco numero sia esaustivo e non crei alcun dubbio sull'effettivo merito del soggetto. Un giudizio scritto, come spesso accada in Italia dove siamo maestri nella scrittura ambigua e farraginosa, magari per capirne il senso ci vorrà un...interprete. Meglio un numero: non ci saranno mai dubbi!