CARICO A CHIACCHIERE

SCUSATE SE LA MIA IGNORANZA...


Credo sia proprio il caso di esordire con una battuta: "Scusate se la mia ignoranza non arrivi alla vostra". Giorgio Caproni io non lo conoscevo, lo scopro oggi grazie ad una delle tracce fornite per la prima prova degli esami di maturità. Posso arrivare, poiché non sono un letterato, a Montale, a Cardarelli, a Quasimodo, a Saba, forse mi sta sfuggendo qualcuno altro che meriti menzione, ma lo giuro, Caproni no, decisamente no. E allora? "Ma come non conosci Caproni?". Questa è stata la domanda più ricorrente di ieri: i ragazzi appena uscita da scuola e intervistati in merito, hanno ammesso di non conoscerlo, gente comune, interrogata a freddo, ha nicchiato, ci ha pensato e alla fine si è arresa con un deciso "No, mai sentito". Un docente di letteratura ha evidenziato un dettaglio: "Non si studia abitualmente a scuola". Insomma, è sembrata una proposta maligna per mettere in difficoltà il popolo dei maturandi e nello stesso tempo, consentire a coloro che hanno scelto specificatamente il Caproni, di mettersi un bel fiore all'occhiello che sembra una bella dichiarazione: "Visto come siamo bravi?". La poesia (qualcuno l'ha definita versucoli) è bella, semplice nella sua stesura e la natura ecologica la rende tanto attuale. I ragazzi sorpresi dal nome hanno evitato di imbarcarsi in una avventura e hanno optato per le altre tracce. In rete poi si sono sbizzarriti sul livornese e ne hanno dette di tutti i colori. Mi ha irritato come all'italiana, una buona parte di pseudo acculturati e pseudo letterati, abbiano dimostrato la profonda conoscenza delle opere di Giorgio Caproni, come fossero di alto significato letterario e di opportuna conoscenza: molti lo hanno fatto così tanto per sfoggiare auliche conoscenze letterarie e dimostrare al popolo degli ignoranti, tra i quali io, che alla fine sono più i Don Abbondio in giro che si pongono la classica domanda del capitolo ottavo dei "Promessi Sposi": "Carneade! Chi era costui?" e il buon Don si preoccupa di acculturarsi su Carneade di Cirene, mentre tutti gli altri, mentitori e no, si beccheranno un immeritato "Caproni! Caproni! Caproni!" dall'immancabile Vittorio Sgarbi.