CARICO A CHIACCHIERE

SORRENTINO: DA CHE PARTE STAI?


 Se qualcuno nutrisse dubbi sulla resurrezione dopo la morte, sappia che in senso pratico e realizzabile, essa esiste. Lo abbiamo visto vinto, afflitto, ridimensionato dalla salute, traballante per i problemi finanziari, economici e giudiziari. Ha avuto brutti momenti ma non hai mollato veramente e anche se posto in un angolo dalle varie vicissitudini, lui e nessuno per lui, ha mai lanciato il classico asciugamano sul ring; ha continuato imperterrito il suo incontro aspettando la fine dell'incontro, fosse stato anche l'ultimo. Ebbene, sarà stato il miracolo della fede, saranno stati gli eventi a lui favorevoli, sarà stato che qualche avversario gli abbia concesso troppo spazio, certo è che l'uomo, il politico specialmente, è tornato ad  essere il "Re Sole", il grande sacerdote, il "deus ex machina" dell'agone politico italiano. Oggi non c'è foglia che si muova senza che lui sappia, muove fili come se avesse tra le mani marionette inanimate e indica con chiara lucidità, le strade da percorrere e i traguardi da raggiungere. Tutto ciò non è frutto di fantasia, ma è verità assoluta e prova ne sia, che siano tutti alla sua porta, questuanti e postulanti, in attesa di udienza e di posti da occupare per vocazione divina. Purtroppo è così, non raccontiamo storie e prendiamone atto. Mi preme invece capire l'operazione del regista Paolo Sorrentino: fare un film sul clan familiare Berlusconi, incentrato sulla figura del vate Silvio e annunciarlo oggi, con un battage pubblicitario molto evidente, mi sembra molto stano. Non capisco da che  parte stia Sorrentino, riesce a cogliere come tutto questo possa essere un'arma a doppio taglio: o gli fa un grosso favore o, se raccontasse tutta la vera storia dell'uomo, dell'imprenditore e del politico sin dai suoi primi passi, potrebbe con le verità raccontate, dargli un bel colpo di grazia e azzerarlo definitivamente. Credo che si debba optare per la prima ipotesi, se Silvio è felice che il noto regista metta su un bel film su "Loro", la famiglia e il suo patriarca, evidentemente c'è sotto qualcosa. Tanto è vero che ha invitato con entusiasmo Sorrentino a girare il film ad Arcore fulcro essenziale della vita e della carriera di Silvio. Ho letto alcune critiche volte all'impresa del regista, molti non vedono questo grande "soggetto" da portare sugli schermi e alla fine, si otterrebbe solo acqua portata al mulino del cav. Altri invece, ritengono inutile la realizzazione del film perché la storia di Berlusconi la conoscono tutti e nulla più interessa al pubblico. Due giudizi contrastanti e non so quanto interessati: io vedo tutto ciò come un lavoro su commissione, anzi, aver invitato con molto piacere a girare il film a "casa sua" non vorrei che nascondesse il suo solito e capace modo di fare: essere alle spalle di Sorrentino e indirizzarlo nelle scelte. Insomma o sarà un capolavoro con grandi verità, i segreti non conosciuti e le storie più intriganti dell'uomo, del politico e dell'imprenditore, oppure sarà un secondo capitolo della "Grande Bruttezza".