CARICO A CHIACCHIERE

QUANTO VALE IL COLORE DELLA PELLE?


 Paolo un giovane di Milano, rispondendo ad una offerta  di lavoro partita da un hotel di Cervia, si è proposto come cameriere avendo già maturato esperienze in tal campo e per giunta l'estate scorsa, aveva lavorato proprio sulla riviera romagnola. Ricevuto l'ok per l'assunzione dal proprietario dell'albergo, Paolo ha dovuto mandare in seguito una fotocopia della sua carta d'identità per suggellare l'accordo già fatto e definito a  giugno. Il problema è nato perché vedendo la foto del giovane, il titolare ha notato che è nero di carnagione, no per l'abbronzatura ovviamente. C'è rimasto male il tapino razzista, quindi si è preoccupato di informare Paolo che non si poteva procedere e dopo avergli scritto ciò che leggete su in alto, ha disdettato il contratto con motivazioni molto chiare e palesi. Il caso non è nuovo, tante volte il colore della pelle ha "spaventato" chi doveva assumere personale. In questo caso però, andrei oltre il grave gesto del padrone dell'hotel: non solo è razzista rifiutando il lavoro all'uomo di colore italianissimo, ma ha volgarmente sputtanato la gente di Romagna tacciandoli di razzismo e contrari ad essere serviti da uomini di colore. Questo è ancor più grave caro signore con tanti pregiudizi al seguito: lei si permette di parlare in nome e per conto della gente romagnola senza sapere cosa pensi veramente della pelle nera e di razzismo. Perché non lo ha fatto decidere a loro se Paolo poteva essere accettato a prescindere del colore della sua pelle? Spero solo che la denuncia sporta, proceda velocemente e nelle sedi opportune il giovane nero Paolo cittadino italiano, le tolga anche le mutande oltre un bel po' di soldini.