CARICO A CHIACCHIERE

UNA VOLTA PER UNO...


 Mancava lui all'appello, l'ultimo dei leader protagonisti delle nostre perenni e insistite campagne elettorali. Non si salva nessuno e forse Matteo Salvini ha pensato e sperato: "Mah...finora tutto liscio, non penso proprio che possa toccare a noi della Lega". E invece la nostra magistratura è di una lentezza inesorabile e prima o poi arriva. Infatti, non essendo più "Lega Nord" ma solo "Lega", lui con tanto di distintivo raffigurante quel signore famoso che tutti abbiamo conosciuto a scuola: "Vi sovvien..." dice Alberto da Giussano il capitano della compagnia della morte, nemico giurato del Barbarossa: "...Calen di marzo?...". Conti bloccati in sei istituti bancari sparsi sul territorio, una decisione correlata alla condanna emessa contro Bossi e Belsito per truffa ai danni dello stato. 48 milioni di euro da restituire e che la procura, per cautelarsi ha pensato bene di compiere un atto preventivo sequestrando il limitato danaro sui conti correnti bancari. Insomma senza un euro e con l'attività frenetica dovuta all'approssimarsi delle regionali in Sicilia e delle politiche, sarà difficile contare solo sull'aiuto economico dei sostenitori. Ovvio che ora si torni a parlare di toghe rosse (in questo caso è la procura di Genova), di attacco alla democrazia, del blocco di un movimento che conta milioni di persone, per impedire una normale attività politica. Insomma anche Matteo è vittima di un "comblotto". E torniamo ai vetusti spettri di Berlusconi, alla magistratura che ficca il naso nella politica e a seconda del suo colore e/o posizione politica, colpisce gli avversari inibendo con azioni giudiziarie il lavoro dei leader e il voto dei loro elettori. Salvini non ci sta, il passato non gli appartiene più, lui che nel 2012 quando dirigeva "Radio Padania", e la Guardia di Finanza entrava nella sede di via Bellerio, ebbe a dire in radio: "Per Bossi  ci metto la mano sul fuoco". Oggi non è più così, lui si dissocia, non ha più niente a che fare. Già, ma i conti sì, il danaro pure e solo il Nord è sparito dal nome, tutto il resto è uguale. Pontida e il prossimo raduno si farà? Salvini giura che pur non avendo fondi, pur senza il becco di un quattrino, grazie all'aiuto dei nudi e puri leghisti, Pontida sarà pronta ad accogliere tutti come ai vecchi tempi. E' sembrata una iattura vedere in TV quella scena incredibile della fonte del PO alle falde del Monviso: il luogo con tanto di cartello leghista là dove Bossi era solito riempire l'ampolla. Ebbene quella acqua fresca e gorgogliante che avviava con un piccolo rio il fiume più lungo d'Italia,  non c'è per una secca impietosa e restano desolanti massi e detriti secchi. Una metafora terribile sul destino della Lega?