CARICO A CHIACCHIERE

UNA PARTITA PERSA ALL'INIZIO


 Sono costretto a tornare su Licata e la sua recente storia. Una lunga storia che dopo anni e anni di battaglie tra le istituzioni e quei cittadini  che se ne infischiano di "ubbidire" e "sottostare" alle regole e alle norme, per salvaguardare le loro innumerevoli case costruite sulla magnifica costa siciliana. Case che a suo tempo furono edificate in barba alle leggi che prevedevano una distanza oltre la quale non si poteva edificare e che poi, ancora con sfregio e in barba alle disposizioni, sono state in tutti questi anni trascorsi invano, ristrutturate e abbellite come fossero regge. Tutto questo tra divieti, minacce da parte del Comune e pastrocchi, combutte e "mani lunghe" da parte dei cittadini che non ci stavano a buttarle giù. Non dirò, né mai scriverò la brutta e odiosa parola, ma credo che siamo a livelli tipici di una politica dissennata e omertosa, dove chi crede di poter essere "padrone" assoluto di tutto, possa fare i suoi comodi e...comodini! L'ultimo sindaco alcuni mesi fa, è stato costretto a dimettersi a causa dell'opposizione e di alcuni "amici" di giunta. Mollò dopo aver preso l'ardua decisione sull'ultima e definitiva sentenza dei tribunali coinvolti: quelle case per la legge, andavano abbattute e rase al suolo! Hanno vinto i riottosi cittadini e il sindaco, impossibilitato a procedere, ha fatto un passo indietro dopo che gli hanno bruciato la macchina e l'ingresso di casa. L'amministrazione della città, in attesa di nuove elezioni, è passata a norma di legge, nelle mani di un commissario, Maria Grazia Brandara sessantunenne che in pieno rispetto delle sentenze emesse, ha deciso di muovere le ruspe.  ''Rischiati a toccare le nostre case e sei morta, ti sgozziamo via, fai una sola cosa contro di noi e ti scanniamo. Ti seguiamo e ti controlliamo a vista...''. A questo punto la parola che non volevo scrivere prima, devo metterla nero su bianco: Mafia bella e buona. O i cittadini interessati sono tutti mafiosi, o hanno "pregato" la  mafia di aiutarli nell'impresa di salvare le loro case. Il messaggio e chiarissimo e il suo stampo altrettanto. La risposta del commissario non si è fatta attendere: ”Ho paura. Non so se rimanere o andarmene. Mi prendo qualche giorno per riflettere”. Non ha torto la signora Maria Grazia, lei è stata già commissario nel 2015 a Licata (AG) e non ha bisogno di spiegazioni dettagliate sul messaggio anonimo di cui i destinatari sono noti. Siamo punto a capo, la legge italiana ancora una volta, non potrà essere applicata e fatta rispettare e mi duole dirlo, ma di questo passo vinceranno...i "cittadini virtuosi e onesti" e nel giusto secondo loro. "Non possiamo perdere le nostre case dopo tanti sacrifici e anni e anni di battaglie. Sono nostre di diritto e guai a chi le tocca!". A Bari "Punta Perotti": un mausoleo moderno e gigantesco innalzato a pochi metri dalla costa e sul magnifico lungomare della città, dopo sentenza definitiva, fu abbattuto, no con le ruspe ma con esplosivo, lo stesso di cui qualcuno intende servirsi laggiù a Licata.