CARICO A CHIACCHIERE

DAI CESARE: VIENI VEDI E VINCI


Si sta tramutando in una grande sceneggiata alla napoletana il problema Cesare Battisti. Un anguilla viscida che con le protezioni giuste, è sempre riuscito ad evitare il rientro in Italia per scontare la sua pena definitiva. Ormai non avevamo molte speranze dopo che quel buffone di Lula e la successiva conferma della sua degna sostituta, avesse sancito l'impossibilità all'espatrio. Dopo cinque anni, noi ci eravamo messi l'anima in pace e lui invece, ha continuato a sbeffeggiare e irridere gli italiani, le sue vittime e i parenti. La Tarantella pare che stia per terminare: ci sono buoni presupposti che cambi lo "status quo"  per l'assassino Battisti e presumibilmente, con ordinanza della Corte Brasiliana, sarà rispedito in Italia. In tutta questa faccenda augurandoci che il suo rientro avvenga quanto prima, c'è l'italiota abitudine improntata al buonismo e alla sufficienza con cui affrontiamo i problemi. Il nostro sottosegretario alla Giustizia Ferri ha paventato al Brasile la possibilità di ridurre i quattro ergastoli comminati al maniaco omicida, in "soli" 30 anni di carcere. Solo perché lo stato sudamericano non prevede nel suo ordinamento giuridico, l'ergastolo. Allora caro Cesare, non stare lì a piangere, a gridare ai quattro venti che se tornerai sarai un uomo morto, che ti butteremo in una cella e ti faremo uscire scheletro già pronto per la fossa. Sappi che puoi star sereno, noi siamo l'Italia, ti ricordi di noi? Vedrai ti andrà alla grande e fatti 15/20 anni, comportandoti con una buona condotta come hai vissuto finora all'estero, senza sobbalzi, patemi e preoccupazioni, avrai la tua bella cella confortevole e uscirai con i tuoi piedi. Noi siamo così, carichi a chiacchiere e buoni con tutti. Dai vieni, vedi e...vinci!!!