CARICO A CHIACCHIERE

DALLA PRIMA LETTERA DEL 2018 A MONELLACCIO


Riferendomi alla tua del 29 u.s. mi preme essere breve, conciso e compendioso: ho piuttosto fretta di arrivare e non posso perdermi in chiacchiere come fai tu. Mettiamola così, visto che come consuetudine siete pronti a implorare, a sperare e ad aspettarvi che vi porti ciò che più desiderate, posso dirvi cosa io mi aspetterei da voi? Bene, per una volta facciamo al contrario: vi siete mai chiesti sin dalla notte dei tempi chi generi, produca e compia tutto ciò di cui vi lamentate? Siete voi, esattamente voi che continuate proditoriamente a commettere sempre gli stessi errori: parlavi di sanità, di giustizia, di atti criminosi, di scuola, di società in degrado, di politici corrotti e menefreghisti...continuerei all'infinito se avessi più tempo, ebbene, non vorrete come sempre imputare a me le responsabilità che puntualmente imputate ad ogni anno che arrivi? Siete voi che dovete cambiare, siete voi che dovete smetterla di fare il bello e il cattivo tempo. L'uomo ha in mano il destino di se stesso, non ne è il padrone ma ha buone possibilità per indirizzarlo, per renderlo sereno per sé e per i suoi simili! Quindi smettetela di nascondervi dietro l'anno che arriva, e sarà sempre un anno di merda se non sarete voi a renderlo quanto meno apprezzabile e migliore del precedente. Io verrò comunque e farò il buono, ma se non sarete buoni tutti, allora non servirà a nulla e sarete punto e a capo. Adesso vado perché mi hai fatto perdere un sacco di tempo Monellaccio della malora. Buon anno...a me e a voi tutti...se lo volete voi!