CARICO A CHIACCHIERE

MA CHE SFILATE SONO QUESTE?


 Sono giornate particolari queste a Milano dove si svolge la "Fashion week" e in passerella ci sono tutti, ma proprio tutti i più grandi stilisti di moda. Una fantasmagorica proposta di modelli e colori che acchiappano i gusti non solo degli italiani ma anche dei cinesi, dei russi  e di tutti coloro che apprezzino le nostre proposte modaiole...tranne me. Ma che volete da me? Io sono come l'Inter...lasciatemi perdere!!! Non riesco a confrontarmi con loro, sono di un altro pianeta e se critico non fatemene una colpa.  Comunque non è di questo che vorrei parlarvi, ognuno si regoli a modo suo e secondo il suo gusto personale. Vorrei invece richiamare la vostra cortese attenzione su una prestigiosa firma che abbia scelto uno strano contesto per sfilare: hanno approntato uno scenario ospedaliero, con letti, lettighe e accenni di sala operatoria, per mettere in evidenza....il ...sì, come si chiama, che poi era chiaro cosa volessero dire....insomma non lo so!!!! Una strana ambientazione, una offesa se vogliamo ad un posto dove vi sia sofferenza e dolore. L'ospedale questo è, e passarlo come fondale ad una sfilata di moda anche se marchiata GUCCI, non si può mandare giù. La serata poi è iniziata in modo funereo e orrido: una modella ha sfilato con la sua testa tenuta in mano appoggiata su un fianco. Ovvio che il richiamo sia al mondo cyborg (azz) : "Viviamo in un'era post umana. Io sono felice di essere nato ibridato, tutti lo siamo. Ci riappropriamo di ciò che vogliamo essere, siamo i dottor Frankenstein delle nostre vite". Ekkevvordì????? Ha così spiegato il direttore creativo, ma ha solo peggiorato perché non ho capito una mazza di cosa abbia detto! Insomma vestiti costosi, circondati da pezzi di "ospedali", sottolineando che noi stessi siamo i dottor Frankestein della nostra vita. E lo potevate dire prima senza farmi sforzare. Allora era riferito al film di Frankestein Jr. di Mel Brooks?  Il lupo ulula o ululì?".