Il circo mediatico con cui ci stropicciano i gorgioni, è molto vasto e prevede situazioni diverse per ogni esigenza tesa ad accontentare i fans. Che poi 'sti fans, tanto per essere chiari una volta per sempre, cosa vogliono? Come fanno ad accontentarsi di una qualsiasi caxxata proposta dal soggetto che ammirano? Un fan oggi deve star attaccato alla rete, sapere quanti ruttini faccia il suo preferito/a, conoscere tutti i dettagli personali dalla misura del reggiseno al numero di scarpe che calzi. Una vera ossessione e se poi si tratta di belle donne, quelle che vanno per la maggiore, guai se passa giorno senza una pubblicazione osè e pruriginosa. In quel caso non sono fans ma guardoni nel vero senso della parola. Ora, passando ai vip attuali, alle modelle, alle attrici e a quanti navighino nel mare della notorietà con la forte e impellente necessità di stare sempre in prima fila, potremmo dividere in due categorie costoro: le bonazze che basta un post molto "desnudo" per guadagnare centinaia di migliaia di visite, e quelle che pur note e seguite, non possono fare proposte alla Belen per intenderci e devono puntare solo su fatti, racconti e storie di vita vissuta. Ecco, un esempio eclatante è proprio la Hunziker: ci sta facendo due scatole così con la storia della figlia Aurora che ha rischiato una lavata di faccia con l'acido se non avesse pagato un riscatto (???). Aveva già in precedenza interpretato una telenovela con la setta che la teneva prigioniera e sono passate settimane e settimane sui giornali, le riviste, le tv ripetendo la lagna di questa setta di cui era preda; ora tocca all'acido per la figlia: lo sta raccontando a tutti compreso Costanzo che non avendo ancora capito cosa sia la pensione e il togliersi dalle scatole con la sua demenza senile, manda in onda un pianto, ma un pianto che la gente alla fine dopo aver consumato Kleenex a tutto spiano, si chiedeva: "Ha detto la storia accaduta tempo fa, ma i dettagli, le conseguenze e il finale, quali sono stati?". La Toffa ragazza delle IENE, un altro caso che ha creato polemiche: ha avuto il cancro, è stata male, è svenuta in scena, ci ha portato in carrozzella senza precisare cosa sia accaduto e oggi, tutti raccolgono la sua beata confessione: "Ho avuto il cancro, l'ho curato con i mezzi opportuni e oggi sono qui, guarita e felice come non mai". Intanto pare che si sia guadagnata una promozione in seno al programma delle "IENE", mentre ha scatenato la rete con le giuste rimostranze: "Nadia sai quanta gente soffre, ha il cancro e spera di guarire con i mezzi e la velocità di cui ti sei avvalsa? Capisci che non puoi andare in giro a fare la paperella sventolando il tuo male curato nel migliore dei modi e in tempi strettissimi?". La Hunzinker parla spesso dei figli e si azzarda a dare consigli, dimenticando che la sua vita di mamma non è uguale a nessuna mamma in Italia che non viva nelle sue stesse condizioni. Pare abbia messo in cantiere il quarto figlio. E che le costa? Tanto c'è chi provvede senza problemi e la vita dorata continua. Ho citato questi due esempi, La Michelle e la Nadia Toffa, perché sono ancora a riempire le pagine con le loro storie: saranno storie tristi come quelle che vivono milioni di italiani. Ma per favore, delle soluzioni o pseudo tali, non ne parlate nemmeno, la vostra vita quotidiana non ha nulla a che vedere con la vita giornaliera di chi lavora duro (sic) tutto l'anno, vive i suoi drammi sulla propria pelle e se deve fare una visita medica, deve pure aspettare in liste più o meno lunghe. La vita e bella, è vero, ma non è uguale per tutti. I racconti poi, deprimono e non danno certezze agli altri, danno sostegno al vostro lavoro con pubblicità garantita tutti i santi giorni dell'anno. Quindi c'è chi mostra il suo corpo e basta, c'è chi racconta i kakki suoi, ma il fine è sempre lo stesso: i click! Senza clik i fanatici non possono vivere.