CARICO A CHIACCHIERE

LIBERO IN + O - PAUSA: DOVEROSO ANNUNCIARLO?


 Su Libero, quando siamo impossibilitati ad essere presenti sui nostri blog, alienati o impediti per effettuare qualsiasi azione, qualunque sia la ragione dell’assenza,  ci premuriamo postare due righe (alcuni magari nemmeno quelle) e un vistoso “PAUSA” per indicare la nostra   indisponibilità. Un gesto di cortesia oltre che di buona educazione se si tratta di assenza prolungata. La situazione che perdura da una settimana circa sulla piattaforma di Libero,  presumo non vi sia sfuggita: stiamo vivendo una posizione di stallo, non c'è segno di abbandono ma è come se dall'altra parte dello schermo, a parte gli amici soliti che ci onorano con la loro presenza, con i loro commenti e i loro saluti, non vi sia nessuno a gestire, come del resto sia normale e ricorrente, la piattaforma. Una vita anomala e tendente al vegetativo, un velo impalpabile che copre Libero e si percepisce abbastanza: diminuito  il traffico delle visite,  l'attività è marginale, paralizzata  e la lenta ma inesorabile asfissia,  sta prendendo un po' tutti. Non mi sembra, salvo casi particolari, che occorra molta perspicacia per comprendere che trattasi di mancanza di attività e impegno. La direzione e il personale non sono al momento molto presenti e specie chi sia destinato alla gestione delle normali operazioni in redazione, non credo sia pienamente operativo lasciando tutto in mano ad un  improbabile sistema algoritmico che entra in funzione... solo se gli va (all’algoritmo). Le  pagine di primo impatto, quelle che interessano i visitatori, che poi sono l'asse portante dei tanti blog, stazionano senza aggiornamenti  per giorni e giorni, una inerzia inspiegabile e basta vedere le date per accertare  la noncuranza. Dispiace notare l'abbandono,  un bel cartello con su scritto PAUSA non sarebbe stato fuori luogo: non solo per giustificare l’incompletezza del lavoro, ma avrebbe rassicurato tutti noi. Poi, se tutto ciò ha ragion d'essere per quanto stia accadendo alla società "Italiaonline" che provata da difficoltà di esuberi, chiude a Torino e porta 240 persone circa, fuori azienda oppure trasferendoli  a Milano, per le Pagine Bianche, Gialle e altri...colori, sarebbe un brutto segnale che preoccupa noi di Libero/Blog: già da tempo si pensa alla chiusura o allo snellimento della struttura, all'operosità più o meno conveniente della piattaforma; siamo probabilmente coinvolti nei problemi aziendali della "Italiaonline” e questo sgomenta me e tanti altri  colleghi. Se così fosse, esprimo la massima solidarietà a tutti i lavoratori coinvolti e a rischio: siamo a comprendere tutte le ragioni e noi che siamo ospiti quassù, non possiamo avanzare pretese e siamo  solo a prendere atto della spiacevole situazione. Non entro nel merito e mi fermo qua. Sapere per noi è importante, l’operatività e la funzionalità  di questi giorni non è l'ideale, non è rassicurante e non è il risultato del vostro solito standard: è naturale che qualche domanda nasca. Spero di leggere buone notizie e che il servizio solito riprenda quanto prima. Il silenzio uccide e noi blogger se c'è una cosa che non sopportiamo è proprio il silenzio: in questo caso è assordante!Per gli amici bloggerNel caso, voleste saperne di più, vi suggerisco aggiornarvi su: http://www.affaritaliani.it/mediatech/italiaonline-conti-ok-acquisizioni-e-partnership-ma-lavoratori-in-cig-530670.html?refresh_ce