CARICO A CHIACCHIERE

PORTA...UNA SCRITTA A MONTECITORIO


  Pensavo fosse una esclusiva dei bagni in uso alle stazioni di servizio: ne abbiamo lette di tutti i colori, dalle battute triviali, ai numeri di cellulare, ai disegni esplicativi riferiti al rapporto sessuale, insomma, un'antologia ricca e variegata di beceri, infimi e volgari inserzioni manuali poste da grafomani impenitenti. Ma che accadesse ad una delle porte dei bagni siti nella Camera dei Deputati, non me lo sarei mai aspettato. Qualcuno disse che la politica in Italia è molto rappresentativa, ovvero, rappresenta esattamente gli italiani in tutti i sensi e con tutti i loro limiti e difetti. Oppure, sono gli italiani che rappresentano precisamente i politici che riescono ad eleggere con i loro voti? Insomma, chi copia chi? Certo, si spera che dall'inchiesta comandata dal Presidente Fico, avvertito immediatamente dell'accaduto, si possa individuare il cesellatore di porte; le scritte sono un paio: versi di un inno nazista, una svastica e un "Ma vai a cagare" che non si capisce se sia stato  scritto da altra mano. Brutta storia, accade in un parlamento di una repubblica democratica e poiché pare che i bagni, almeno quelli in oggetto, siano usati non solo dagli onorevoli ma anche da chi andasse in visita alla Camera (per esempio studenti guidati a Montecitorio) è da scoprire se la scritta sia stata lasciata da giovani goliardi oppure da un onorevole. Di destra? Oppure di sinistra, tanto per incolpare la parte avversa? Non so se si giungerà a scoprire qualcosa, resta l'amarezza dello sfregio al "tempio", il disprezzo per la palestra della civiltà e della democrazia. Se siamo giunti a questo punto, oltre a starci cani e porci lì dentro, ci sono anche i grafomani fuori di testa. E credetemi non sono meno pericolosi degli assidui che seggono in quell'aula, per diritto acquisito.