CARICO A CHIACCHIERE

SPEGNETE I CELLULARI E ACCENDETE LA SPERANZA


  Uno dei tanti posti incantevoli disseminati sul territorio italiano. Fa parte delle nostre ricchezze naturali e come tantissime altre che ci invidiano, è patrimonio di tutti perché quando si parla di natura, siamo tutti proprietari in ugual misura e abbiamo tutti un tacito impegno da osservare: rispetto per questi luoghi paradisiaci. Il lago di Osiglia in Val Bormida (Piemonte) è stato al centro di un caso molto interessante per i suoi sviluppi. Un gruppo di cinquanta ragazzi del liceo "Martini" di Savona, ha ricevuto una proposta "oscena" dal preside Alfonso Gargano: trascorrere tre giorni nella zona del lago di Osiglia,  immersi nel verde incontaminato dei boschi senza recare con loro i cellulari. Tra l'altro, data la distanza dai centri urbani, in quei luoghi v'è assenza di segnale. Pertanto, i ragazzi tra i 15 e i 17 anni, si sono trovati di fronte ad una scelta difficile da fare: tre giorni senza la macchina infernale sono tanti e decidere di annoiarsi magari senza smanettare, non sarebbe stato facile per loro. E invece...udite, udite...i ragazzi hanno detto sì, senza titubare, senza forzature e vogliosi di capire come funzionasse il mondo senza avere con sé i telefonini o eventuali tablet. Beh, se non è una grande notizia questa poco ci manca: quindi abbiamo una prima grande smentita, una certezza che sarebbe quella dei cellulari forniti dai genitori che condizionano senza alcuna remora, i figli appena pronti alla crescita. I ragazzi se non fossero sollecitati, farebbero a meno o ne farebbero un uso più moderato, se fossero "educati" pazientemente a smanettare solo quando serve. I ragazzi son partiti per per la gita, hanno fatto comunella tutti insieme, si sono relazionati, si dono parlati molto più del solito e i rapporti personali sono andati alla grande. Immaginate la gioia del preside che li ha stimolati: nei fitti boschi intorno ai laghi, si sono addentrati fino a smarrirsi e senza google heart, hanno dovuto orientarsi affidandosi alle loro capacità alle loro conoscenze. Insomma come veri boys scout hanno saputo organizzarsi, a trascorrere tempo all'aria aperta, hanno sviluppato cosa significa stare con gli altri, assaporare il piacere della solidarietà, della conversazione, del gioco e della compagnia unica e assoluta. Persone, solo persone pronte a frequentarsi in tutte le situazioni. C'era di tutto: dalla buona cucina, alle grandi esplorazioni nel verde, nuove scoperte, nuove conoscenze, mancava solo la tecnologia! Gargano si è talmente esaltato per questa esperienza che lo  ha tonificato come i ragazzi, che ha deciso di prendere in esame la possibilità di rendere tutto l'istituto protetto da segnali, ovvero, niente campo per i servizi portatili. Un altro modo di interagire e relazionarsi nelle ore scolastiche. Un sogno? Una chimera? Un progetto destinato a morire sul nascere? Forse, ma se i ragazzi vengono sollecitati con i giusti mezzi e le opportune proposte, magari per le sole ore scolastiche, potrebbero fare a meno di smanettare senza risentirne troppo. Che possa essere il futuro per tutti? Perché non pensarlo e non augurarselo?