CARICO A CHIACCHIERE

PREGO: SALVATE I CIPRESSI


 Ieri ho chiuso il post parafrasando l'ultimo verso de "L'Infinito" di Leopardi; oggi invece, inizio il post citando il primo verso de "Davanti a San Guido" di Carducci: "I cipressi che a Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar...". Non mi è scoppiata la vena poetica è che sono in ballo i cipressi del famoso viale caro al Carducci: molti sono malati e paiono irrecuperabili, gli altri si possono curare. E mi sembra il caso di preoccuparsi vista l'importanza di quegli alberi che tutti conoscono. C'è da essere allarmati perché non vi sono idee chiare e definitive in merito: nella decisione, per la solita burocrazia italiana, sono coinvolte il CNR e la provincia di Livorno: pare che 80 piante siano da abbattere, 130 siano da curare e 135 siano cloni curati dal CNR. Orbene, la Provincia nella persona del Presidente Franchi ripesca vecchi progetti e tenta forse l'impossibile, il CNR invece pensa ad altre soluzioni, intanto la burocrazia da anni blocca gli interventi e il tempo passa inesorabilmente. Ora, senza entrare nei meriti delle pertinenze, senza voler fare discussioni di lana caprina, si può chiedere e ottenere di intervenire nel miglior modo possibile tentando di salvaguardare il famoso e storico viale senza dover stravolgere il suo assetto naturale? Le piante ammalate e da abbattere possono essere sostituite da cipressi più o meno simili e ben inseriti nella visione di assieme? Cosa sarebbero i cloni a cui si riferisce il CNR? Scusate la mia ignoranza se non arriva alla vostra, ma a me il sostantivo clone fa paura: cosa sarebbe un clone di un cipresso? Signori non facciamo scherzi all'italiana, facciamo le cose perbene, anche perché se il buon Giosuè dovesse avere un attacco d'orticaria per la manomissione dei suoi amati cipressi, si rivolterebbe nella tomba e  griderebbe vendetta! E noi questo non lo vogliamo, vero?