CARICO A CHIACCHIERE

FACCIAMO SEMPRE DEL NOSTRO...PEGGIO!


 Avrete letto o appreso dell'ennesimo caso avvenuto a Cavezzo (Modena): una gentile signora, madre di un bambino autistico di quattro anni, ha voluto festeggiare il compleanno del figlio invitando 18 amichetti dell'asilo e le rispettive mamme. Ci teneva a organizzare una festicciola affinché il bimbo si sentisse circondato da persone "amiche" e dalla buona compagnia. Ebbene, dei diciotto bambini invitati, solo uno si è presentato a casa per festeggiare mentre dei rimanenti diciassette, solo quattro persone  si sono "premurate" ad avvertire che non avrebbero potuto partecipare. Il caso, perché di un caso si tratta, è stato postato dalla mamma dispiaciuta su Facebok e ovviamente l''indignazione dei social è montata come non mai, tanto che il "Kids Festival di Milano" ha invitato la signora ad una manifestazione dove i protagonisti erano appunto i bambini ed esprimendo la piena solidarietà alla mamma e al piccolo, hanno provveduto a festeggiarlo in tantissimi. Questa è la notizia, non è affatto originale e molti casi del genere spesso arricchiscono le nostre cronache. Sembra una patologia infettiva, un autistico è da scansare, da evitare, pare che nuoccia gravemente alla salute e se non ci fosse sarebbe meglio...non inventarlo! Siamo ancora una volta richiamati dallo specchio, per rifletterci e dirci quanto siamo fuori dalla realtà, dalla comunità civile, dalla disponibilità e dalla socializzazione reale. Credo dovremmo riconoscere come la vita virtuale che ormai tutti subiamo in un modo o nell'altro, ci induca a essere sempre in piena condivisione con i più deboli, con i più bisognosi, i più emarginati. Siamo capaci dall'alto della nostra spocchia, a parteggiare e tifare per i vip che passano per sfigati e azzanniamo quelli che se la suonano e se la cantano. Seguiamo le vicissitudini della "Casa" e dei suoi ospiti, ci facciamo coinvolgere dalle storie vuote e inutili dando voti, manifestando preferenze e adorando come fossero dei, i personaggi che infognano i canali specializzati su queste banalità basate sul nulla e poi nel reale, al diavolo...kissenefrega; gli stessi che si sbracciano in rete commuovendosi e mostrando solidarietà per tutti i casi esposti sul web, nella vita reale sono gli stessi che aborrono il simile diverso, lo sfigato e il debole. Dispiace ammetterlo ma è così, prendiamone atto e riflettiamo; mentre, ancor più difficile è accettare che dei diciotto bambini invitati, quattro abbiano telefonato, ma in tredici non hanno nemmeno pensato bene di avvertire, di trovare una qualunque scusa per rifiutare l'invito. Niente, silenzio assoluto e nessun cenno al riguardo. Beh, un applauso comunque lo farei al bambino (unico) ospite che abbia partecipato con la mamma, e manifesterei il mio dissenso assoluto ai tredici (salvo solo i quattro con il beneficio del dubbio) che sono scomparsi nel nulla: una pernacchia è il minimo sindacale che meritate per la vostra ignoranza e la vostra grettezza sociale e civile.