CARICO A CHIACCHIERE

A PROPOSITO DI GIOVANI


  L'altro giorno, per la prima discesa in campo degli studenti scioperanti, i cortei che hanno interessato una cinquantina di città italiane, hanno coinvolto circa 70.000 persone. Una cifra non esaltante, ma da considerare seriamente visto che sono anni ormai che di sfilate studentesche se ne sono viste a bizzeffe e senza senso politico. Il poter fare sega a scuola e manifestare per "cazzate", era palese a tutti: un po' per motivi politici poco interessanti, un po' per le manipolazioni eccessive delle segreterie dei partiti e dei sindacati, un corteo degli studenti non fregava più nessuno se no gli studenti stessi. Questa volta ci sono elementi tali che indirizzano verso considerazioni piuttosto importanti: innanzi tutto questi ragazzi vanno presi sul serio, appartengono a tanti gruppi organizzati e sono ai bordi della politica ufficiale. Sono animati da intenzioni serie come non mai negli ultimi anni. Rubargli il futuro non è cosa buona e giusta e loro lo avvertono palpando e annusando l'aria che tira in questo governo. L'azione maldestra dei fantocci dati alle fiamme, è stata colta da Salvini che non è un fesso (al contrario di Di Maio): ha criticato molto i ragazzi e non lo avrebbe mai fatto se non fosse stato molto preoccupato. Comprende bene che protestano argomentando, come mai sia accaduto prima, tutte le loro richieste, oggi non sono peregrine. I toni e le manifestazioni espresse non erano proprio tipiche della rivoluzione (i fantocci bruciati potevano spingere a questa idea) ma v'erano tutti i presupposti per essere attenti alle loro richieste. Ci sono stati giornali di destra che hanno insultato e deriso questi ragazzi, e lo striscione mostrato in testa al corteo di Milano era molto significativo: "Istruzione Gratuita e lavoro pagato". Sono stati associati agli arabi da valenti giornalisti a favore di governo, sono stati definiti  i palestinesi che bruciano i nemici; "I somari scendono in piazza..." titola un altro quotidiano destrogeno; bene, vuol dire che questa volta i ragazzi sono propensi a far sul serio tanto da preoccupare qualcuno e soddisfare altri. Credo sia giunto il loro momento: l'opposizione politica non c'è e si sta "organizzando" (da ridere) e quindi ci restano loro, i giovani, le classi dirigenti del domani: sono raccolti sotto tante sigle di gruppi attivi e attenti alla politica. Erano anni (sotto la sinistra al governo) che non marcavano come cani il terreno di loro competenza: la strada e i cortei sono la loro arma migliore per manifestare con buone ragioni; è il giusto viatico per salvare il loro futuro e alitare sul collo di questo governo di burattinai incompetenti e improvvidi secondo l'aria che tira. Forse questa è la volta buona e saranno i  giovani studenti, i più deputati a scuotere questa deriva politica pericolosa per il nostro paese!