CARICO A CHIACCHIERE

SORELLE D'ITALIA...NASCOSTE


  Chi sbaglia paga! Un tempo faceva paura questa ingiunzione, era un minaccia tesa a sollecitare chi si applicasse su progetti precisi e irrevocabili, per ottenere la massima cura per un lavoro eseguito a regola d'arte, onde evitare pene esemplari, ammonizioni, multe o provvedimenti aziendali. La nostra nazionale femminile di volley, ha compiuto laggiù in Giappone, una grande impresa sportiva: un secondo posto al mondiale (medaglia d'argento) dietro la Serbia vincitrice assoluta. Nessuna polemica, nessuna obiezione e "chapeau" per le serbe che sono fortissime, ma le ragazze terribili italiane, non sono state da meno e se avessero vinto al tie breack, non ci sarebbe stato da eccepire, vittoria italiana netta e meritatissima. Non è andata purtroppo così e il rimpianto resta, tuttavia, a rovinarci la gioia e la soddisfazione per aver ottenuto un glorioso secondo posto; è bastata una madornale svista e la rete, il web, a giusta ragione, non ci stanno e ne hanno ben donde! L'acqua minerale "ULIVETO", sponsor ufficiale del team azzurro di volley, ha voluto festeggiare il ragguardevole traguardo raggiunto dalle brave atlete italiane, pubblicando un manifesto con tutta la squadra e la classica bottiglia d'acqua nota dappertutto.
 Ebbene, credo che chiunque osservando questa foto, noterebbe con un certo disappunto e rammarico, un madornale errore che penalizza in particolare le due ragazze di colore della nostra amata squadra. Tra l'altro, non per fare razzismo al contrario, sono tra le più brave e le più prodighe tra le nostre ragazze. Paola Egonu e Miriam Sylla non si scorgono, con tutta la buona vista ci si può anche sforzare, ma se non escono da dietro la maledetta bottiglia, non le vedremo mai! Una svista certamente, si tratta di un errore imperdonabile, poiché chi ha approntato il manifesto, avrebbe dovuto prestare attenzione e non l'ha fatto. Buona fede, sicuramente nessuna voglia di nascondere le due belle e brave ragazze. Ma porca miseria, non potete cavarvela con poco, altrimenti, giustificando tutto con la buona fede, otterremmo una superficialità nel lavoro preoccupante e impunibile. Chessò una multa,  una sospensione, ma fate qualcosa voi dell'Uliveto dopo aver chiesto scusa alle due ragazze e all'Italia sportiva tutta. Non dovrebbe passare liscia 'sta cazzata, dispiace per i colpevoli, ma si mettessero nelle mutande e nelle magliette delle due campionesse: cosa avrebbero detto per l'increscioso oscuramento? Si sarebbero incazzati o no?