CARICO A CHIACCHIERE

PARLIAMO ITALIANO O NO?


  Perché se scrivo ondivago, vocabolo onomatopeico, il correttore automatico mi segnale errore e sul dizionario non c'è risposta se digito il termine? Perché ci sono sostantivi o verbi che con il tempo stanno scomparendo lasciando spazio a termini e sinonimi più semplici e più ricorrenti nella nostra lingua italiana? Siamo al depauperamento della nostra lingua, assottiglieremo i dizionari e disporremo di meno etimi da usare quando dovremo esprimerci. Sta accadendo, succede sempre più spesso che termini molto più usati un tempo, oggi vengano istintivamente tralasciati per far posto ad altri molto più semplici e facili da ricordare. Taccagno, beffardo e moltissimi altri ancora sono moribondi, in fin di vita e destinati alla scomparsa inesorabile. Per questa ragione la Zanichelli ha messo su una campagna lodevole e giusta: ha scelto cinque vocaboli che fanno parte della nostra ricca e doviziosa lingua, per sensibilizzare la gente a tener conto della ricchezza culturale che le parole procurano: più ne conosciamo e ne usiamo e più ricco sarà il nostro manifestare e il nostro esprimerci. Prendete nota: boria, denigrare, insigne, solerte, corroborare. Gireranno le città, le strade e i marciapiedi con graffiti e il motto "didattica urbana". Un modo per coinvolgere tutti e guarda caso, poiché siamo soliti camminare con lo sguardo basso a causa dei nostri orpelli immancabili (cell e Iphone), anche il messaggio delle Zanichelli sarà, appunto, basso a portata di...sguardi! Coraggio dunque, lavoriamo per non uccidere l'italiano, è ancora una delle cose buone rimaste in questo paese ridotto a bolgia, facciamo il possibile per mantenere cultura e memoria. A proposito, il messaggio è esteso anche alle figure retoriche: anacoluto, onomatopea, iperbole, metonimia. Dai, dobbiamo solo farci forza e mettere in moto la voglia di fare.