CARICO A CHIACCHIERE

IL RESTO MANCA O...MANCIA?


  Ribadiamo subito un punto fisso che vale per tutti: la mancia non è un obbligo o un dovere. Ovunque e comunque, nessuno da noi in Italia, è tenuto a gratificare un sottoposto elargendo la mancia più o meno generosa. Vi sono altri paesi dove magari è un obbligo, oppure, dove per prassi e tacito accordo, è sottintesa e quindi si procede.  Purtroppo si è aperto un fronte poco piacevole e per niente elegante sul problema mancia, ovvero, la questione è stata aperta dai famosi riders che percorrono numerosissimi le nostre strade cittadine, per consegnare a domicilio il cibo ordinato a mezzo telefono o PC. I famosi fattorini che viaggiano su due ruote, macinano chilometri ogni giorno per consegnare a tempo debito le ordinazioni di quei clienti che trovano sbrigativo e veloce la consegna a casa. I ragazzi proprio recentemente, hanno sostenuto un braccio di ferro con le tante aziende (multinazionali) che li impiegavano con paghette da bambini e senza alcuna garanzia. Grazie ai sindacati e dopo trattative serrate, qualcosina da portare a casa l'hanno ottenuta: quanto meno nel campo dei contributi sociali a loro dovuti. Oggi invece lamentano l'assenza quasi totale delle mance alla consegna: la loro aspettativa è quella di porgere il "pacco" con il cibo al richiedente e di ottenere una mancia gratificante. Macché, stando alla denuncia pubblica esternata ieri, ombre di mance non se ne vedono e ancor di più, evidenziano come personaggi famosi e celebri (tanti) in settori come spettacolo, sport e cinema, siano tutti affetti da un male in comune: il celeberrimo "braccino corto". Costoro che di soldi ne fanno a palate e non finiscono mai di stupirci per quanto siano sempre in cronaca e in prima pagina ovunque, hanno tutti lo stesso comportamento: aprono la porta, ritirano il pacco con il cibo, dicono buona sera e richiudono l'uscio. Beh, i ragazzi ci rimangono male dinanzi a certi personaggi (citati da loro), ma devono comprendere che nessuno è obbligato in questo paese a dare la mancia. Probabilmente la storia avrà sviluppi e i giovanotti si sono messi con leggerezza e senza riflettere, in una situazione poco allegra. Non avrebbero dovuto fare i nomi di coloro con l'arto accorciato perché non essendo un diritto, la mancia è casuale, a naso e deliberatamente a discrezione del ricevente. Quindi sono tanti coloro che presumibilmente reagiranno con una denuncia per lo sputtanamento (???) e la possibile indagine della magistratura potrebbe dare adito a procedimenti verso i ragazzi.  Lo dico con estrema sincerità, io sono solito dare le mance a tutti: moderate, garbate e senza fare lo sbruffone. Lo faccio specie quando mi sento ben "servito", assistito, accudito e favorito. Ci metto cuore e coscienza, non mi pesa e credo, così facendo, di dimostrare  la mia estrema gratitudine. Non è un obbligo ripeto, io lo so che da noi non funziona così il giocattolo e denunciarlo pubblicamente, così tanto per sottolineare le loro condizioni salariali molto misere, mi sta  bene. Non accetto i nomi anche perché si incorre in un reato contro il diritto alla privacy che non solo comprometterebbe il "dante" (...dante no il fiorentino padre della nostra lingua, ma il dante colui che da) ma anche il ricevente. Se volete leggere i nomi dei "sottoposti" alla berlina, in giro li scoverete e rimarrete anche sorpresi che tizio, caio, sempronio e vattelapesca siano tutti con i braccini corti...molto corti!