CARICO A CHIACCHIERE

QUANDO IL REGALO E' OBBLIGATORIO


  Ormai dobbiamo aspettarci di tutto e di più! Toccare la suscettibilità dei bambini di una terza elementare, farli piangere per una scenata di cattivo gusto provocata da una insegnante poco accorta e fuori di testa, non avevamo notizie e francamente non ne avvertivamo il bisogno. E' accaduto a Palermo in una scuola elementare dove una insegnante di terza elementare si attendeva per la fine dell'anno scolastico, un presente dai suoi sedici alunni. "Mi auguro che da grandi non sarete come i vostri genitori che vi stanno dando cattivi esempi". Con questa  frase diretta e rivolta agli innocenti ragazzi, la donna ha colpito duramente la sensibilità dei bambini e nello stesso tempo, si è permessa fare apprezzamenti che sono sembrati fuori luogo considerando che i regali non sono stabiliti da taciti contratti tra alunni e insegnati. Il dono di fine anno è un piacere, un atto spontaneo che un genitore affida al figlio per gratificare l'operato della maestra. Un paio di alunni hanno provveduto, ma gli altri quattordici non hanno avuto alcuna consegna da fare. All'uscita da scuola, i genitori sono stati avvertiti dai ragazzini del severo rimprovero subito e hanno pensato bene di procedere con un'accorata protesta ufficiale: che non insegni più in quella classe e sperano anche in un provvedimento per la frase cinica rivolta agli alunni. Insomma: "O tutti pronti con i regali o faccio una scenata". Purtroppo siamo ancora molto indietro nel tempo e questo avvenimento dimostra come le pretese siano ritenute obblighi per taluni che credono di essere creature al di sopra dei propri alunni. Lo mando io un biglietto d'auguri alla signora maestra: "Carissima, cambi mestiere poiché lei non ha capito nulla del suo prezioso lavoro. Lei dovrebbe essere una "missionaria" dedita a forgiare gli uomini di domani e con le sue ristrette vedute, non  potrà far altro che metterli fuori strada evitando loro il piacere di essere ben inseriti nella società del prossimo futuro".