In quel di Malmoe (Svezia), la diciannovenne Amanda Hansonn è salita su un mezzo pubblico, ha obliterato il suo biglietto è si accingeva a sedere, quando l'autista del mezzo l'ha invitata a scendere perché vestita in maniera poco ortodossa. Orbene, la ragazza indossava pantaloncini corti (troppo?) e un top con un fiocco sul petto. La temperatura era caliente quel 26 luglio nella città svedese e il suo abbigliamento era consono al caldo eccessivo. La statuaria Amanda, nonostante le sue curve accentuate e il corpo sinuoso, non riteneva di dar scandalo: la Svezia come sappiamo non è poi così retrograda e bigotta, ma l'autisita ligio al dovere e con il regolamento alla mano, l'ha invita a scendere per andare a cambiarsi se avesse voluto riprendere il bus cittadino. Una storia curiosa, un avvenimento poco usale per chi viaggia su mezzi pubblici, chissà cosa e quanto mostrava la giovane ragazza per aver sconvolto l'autista. Inoltre, è questo sarebbe un buon segno per i tempi che corriamo, molti passeggeri tra cui alcuni mussulmani, hanno contestato la scelta dell'autista non ravvisando gli estremi per farla scendere. Purtroppo è stato intransigente e la ragazza ha dovuto lasciare il bus e con le lacrime agli occhi si è sentita offesa, insultata e svergognata dalla decisione: ha ritenuto sessista l'atteggiamento dell'uomo. L'accaduto riprtato sulla pagina FB dalla ragazza infuriata, ha fatto il solito giro, suscitando la solidarietà di molti e le critiche severe verso l'autista poco favorevole all'abbigliamento della donna. Due notazioni su questo avvenimento: conforta molto l'intervento dei musulmani, se loro non hanno avuto da ridire è un buon segno di civiltà e lascia intendere che probabilmente erano...uomini, o no? Ovvero, fossero stati tutti uomini sul bus cosa avrebbero fatto, come avrebbero reagito? Forse avrebbero buttato fuori l'autista e sarebbero ripartiti senza di lui. Comunque, l'azienda dei trasporti urbani, ha dato ragione alla giovane scusandosi pubblicamente, ha sospeso l'autista e prenderà provvedimenti nei suoi confronti. Io invece gli ricorderei che spesso essere ligi e puntuali non rende, mette in difficoltà e avrebbe evitato la sospensione e l'eventuale punizione. In parole molto povere, concise e compendiose, avrebbe avuto ragione il senatore Razzi: