CARICO A CHIACCHIERE

A CACCIA DI SOLDI


  Ogni volta che un nuovo governo si accinge a inventarsi misure economiche, leggi e decreti per rendere il miglior servizio sociale, politico ed economico al paese, si parla di tagli, di eccessi, di recuperi e/o di nuove tasse. Specie sulle tasse poi, si accendono i dibattiti e gli scontri più duri: chi vuole pescare nelle classi più agiate, chi vuole essere rispettoso verso tutti e chi sostiene che di tasse nuove o di aumenti, non se ne deve nemmeno parlare. Cottarelli uomo capace e preparato, fu destinato a gestire una materia molto importante per un governo che sapesse impiegare al meglio le sue risorse. La "Spending Review" è una materia interessante se si riesce a gestire con oculatezza, senza sperperi e mirando in modo giusto ed equo, per risparmiare. In fondo solo sul risparmio delle spese inutili e meno urgenti delle altre, si può disporre di fondi da destinare ad un paese che annaspa e che non riesce a venir fuori da un pantano pericoloso. Bene, ma avete mai sentito parlare di sprechi e inutili fondi destinati da Stato, Regioni, Enti Pubblici e Comuni, alle manifestazioni culturali? Pensateci e indagate, osservate le menate che da anni si mettono su per finanziare film, concerti, manifestazioni cultuali, congressi e tutto ciò che interessi la cultura in generale. Sapete inoltre che un buon 80% di questo fiume di danaro pubblico (nostro a tutti gli effetti) è sprecato per progetti che alla fine, risultano vuoti di ogni interesse, poco seguiti e inutilmente realizzati? Rigoli di danaro che si smarriscono nel nulla, un maneggiare esclusivo che si nasconde dietro iniziative politiche che riguardano amici, parenti e bacini di voti elettorali. Fa rabbia che un flusso tale di danaro sprecato, a totale appannaggio di politici poco scrupolosi, passi di mano in mano per concludere solo manifestazioni finalizzate per soddisfare poche persone. Quanti film realizzati con danaro pubblico hanno avuto in seguito, successi di pubblico tali da giustificare l'aiuto dato? Pochissimi, si contano sulla punta delle dita e sono tutti realizzati con uno solo slogan: "Noi ce la cantiamo, noi ce la suoniamo e i soldini li mettiamo in tasca per il fastidio che ci siamo presi!". Così vale per tutto: mostre d'arte di ignoti autori in cerca di fama e notorietà, concerti di altrettanti e potenziali maestri di cui non si sente nemmeno parlare in giro. Tutto si crea apposta e volutamente per creare un presupposto remunerativo: "Intraprendiamo e investiamo su tutto e tutti, basta che prendiamo i soldi e via". Se si bloccasse questo abuso e si badasse veramente a ciò che potrebbe essere vera e sana cultura popolare per tutti, allora le cose cambierebbero: le iniziative per pochi intimi cesserebbero, si risparmierebbero molti soldi e avremmo tutti un ritorno utile e non dannoso. "Spending Review" è anche questo, non solo tagliare sui servizi sociali e pensioni. Vero Veltroni?