CARICO A CHIACCHIERE

ARIDAJE CON LA PELLE


  Sì vabbè, ma che vantaggio possiamo trarne? Vi affannate, inventate, studiate e portate a termine esperimenti originali, eclatanti, particolari per i risultati definitivi che ci lasciano basiti, ma poi? All'atto pratico, per esempio, perché mai dovrebbe rendermi felice sfiorare la cover del mio cellulare (ammesso che abbia le misure giuste visto che sono due anni che ne cerco una in stupida plastica e non la trovo), per ascoltare come riderebbe a causa del solletico che le farei solo strusciandola per fare una telefonata?  Ecco, non ne sentivamo la mancanza, eppure, voi ricercatori delle Università di Bristol e delle Sorbona, ci siete riusciti: "Skin-on" non è una cattiva invenzione. Se penso che una nota casa produttrice di intimo femminile, abbia posto sul mercato un top femminile in delicata pelle di agnello, bella da vedere e armoniosa da accarezzare, non vedo come la vostra invenzione che è realizzata con pelle artificiale, non possa almeno ricevere un plauso. Un impiego variegato: cellulari, PC, cinturini di orologi, tutti campi pronti a inglobare la skin-on, ma insisto nel non rilevare una vera e propria utilità d'uso. Certo, non solo avverte il solletico, ma grazie alla sua costituzione in più strati composti da silicone, dove il primo assomiglia a pelle ruvida, poi uno strato di elettrodi con cavetti elettrici e infine un strato ipoderma. In tal guisa, con l'uso continuo, si abitua ai nostri gesti e quindi trasferisce le sue reazioni epidermiche tramite il PC, all'avatar o all'uomo. Insomma, tutto bello, tutto digitale e tecnologico, addirittura con una applicazione di messaggistica, si  posso trasferire le emozioni della pelle artificiale grazie a un emoij che mostra le faccine pertinenti a ciò che stia provando...la pelle artificiale. Mah, lo so, lo sento: faremo una brutta fine, spariremo dalla faccia della terra e quindi saranno cazzi loro, dei finti umani, delle finte pelli e delle finte emozioni. Adesso sapete e vi potete spiegare la celebre frase pubblicitaria: "Venderemo cara la pelle". La nostra? No, quella della Pellicceria Annabella di Pavia.