CARICO A CHIACCHIERE

BASTA POCO E LA COMMOZIONE TI PRENDE


  Ho letto che ieri, durante il programma tv  "Domenica in", la Mara Venier abbia seminato lacrime con gli ospiti: una continua commozione ripartita e giustificata dalle storie tristi e personali dei partecipanti. Non seguo il programma, ma mi rendo conto che la "televisione del pianto" non molla e poiché genera ascolti, ci si adegua con le proposte e la concorrenza tra reti, avvantaggia chi fa versare più lacrime. Su un punto mi permetto soffermarmi: tra le lacrime e le liti furibonde con schiamazzi, minacce e "accessori" vari, preferirei le lacrime anche se molto spesso si notano forzature dettate da copione. Detto questo e parlando di commozione e lacrime, sono stato catturato da un breve filmato: uno spot, un voler sottolineare come ormai si viva nell'indifferenza totale verso il prossimo. E' vero, un tempo le cose andavano un tantino meglio, ma oggi si tende a girare la testa, ad abbassare lo sguardo e a fregarsene altamente di ciò che accade intorno a noi. Francamente capisco che i tempi siano difficili e farsi gli affari propri è sempre più ricorrente, ma essere chiusi e non aver alcun rispetto per alcuno, indica e sottolinea come la società sia divenuta maligna, ria e pronta all'isolamento, magari vivendo con un po' di paura perché diffidiamo, a volte giustamente, di tutti e di tutto. Vi mostro il breve video che ho notato casualmente su FB, magari alcuni tra voi lo avranno anche visto. Ebbene, a prescindere e senza farmi condizionare, ho rigato il volto con qualche lacrimuccia che avrei voluto trattenere. Non ci sono riuscito, provateci voi.