CARICO A CHIACCHIERE

NO KIDS E ADDIO BUONA EDUCAZIONE


  V'è un aumento esponenziale di questo genere di invito perentorio. Alcuni lo espongono senza esitazione, altri cercano di indorare la pillola, ma l'ordine è lo stesso: niente bambini! Fino a pochi anni fa, erano cartelli sparsi con parsimonia e prudenza: toccare la suscettibilità della clientela non è difficile. A volte anche le discussioni erano rare e saltuarie, oggi pare che si allarghino sempre più i fronti da una parte e dall'altra. Prima erano solo i clienti accompagnati da bambini: frequentavano sempre gli stessi locali perché soddisfatti del servizio, ma cominciarono a incontrare i primi dispiaceri quando il proprietario cominciò ad osteggiare la presenza dei piccoli e vivaci figli. Poverino, raccoglieva dall'altra parte presente nel locale, il netto rifiuto: "se dobbiamo mangiare qui da te, bambini in giro per il locale, non ne vogliamo vedere e soprattutto, sentire". Imbarazzante scelta e necessaria decisione da prendere per non perdere clientela insoddisfatta. Oggi siamo purtroppo in fase di emergenza: non solo ristoranti e trattorie, ma anche alberghi, pensioni, bad & breakfast, sono giunti al punto di rottura. I cartelli aumentano, sono sempre più visibili e chi ha da entrare in uno di questi luoghi, deve accertarsi se ha bambini al seguito, se può entrare o meno. Si allarga a macchia d'olio questa presa di posizione, mette tutti in imbarazzo e c'è la necessità di scegliere anche al momento di eventuali prenotazioni. La domanda è d'obbligo da parte di chi deve accettare: "Avete bambini con voi?". Siamo alle polemiche giuste, legittime e questa discriminazione ha innescato un processo molto delicato e soprattutto severo. Di contro, passando dalla parte avversa, incontriamo coppie solitarie, gruppi di persone adulte che vogliono stare sereni e tranquilli in un ristorante, in un albergo o in un qualunque posto dove di bambini non vi sia nemmeno l'ombra. Considero le due fazioni opposte in modo paritario: hanno entrambi ragioni da vendere e penalizzare gli uni a scapito degli altri, non è assolutamente giusto! Credo che sia giunto il momento di scegliere opportunamente e stabilire quale sia la ragione di questo conflitto che non giova a nessuno. I bambini non hanno colpe, sono fuori da ogni responsabilità e se volessimo dirla tutta, i veri colpevoli sono i genitori. Ebbene, finalmente qualcuno comincia a dire come stanno le cose. Qui è in gioco l'educazione, la formazione e le condotte dei piccoli che si sfrenano animatamente e vivacemente nei locali pubblici, sono carenti sotto il profilo educativo. Non è normale in un ristorante vedere piccoli che si sfrenano tra i tavoli e i loro genitori che sono là comodamente seduti a mangiare. Va più o meno sempre così, assoluto disinteresse e un comportamento disdicevole, irrispettoso verso gli altri commensali. Educazione non è un sostantivo a piacere, è un obbligo per tutti coloro che recano bimbi al seguito e intendono dimostrare quanta e come ne abbiano impartita ai propri figli. Non è raro vedere dei piccoli a tavola seduti e fermi a mangiare. Sono lì perché ben educati e non si muovo se non v'è il permesso di uno dei genitori. Sono con questi signori, ho patito anch'io le scorribande di ragazzini terribili e credetemi, adoro i bambini ma no a quelle condizioni di assoluta libertà, concessa dal menefreghismo evidente e supponente di genitori poco disposti a far valere la loro autorità. Il rispetto degli altri è importante, innegabile.