CARICO A CHIACCHIERE

"STERILIZZAZIONE DELLA FESTA DELLA DONNA"


  Il 5 marzo, il quotidiano "Libero" scriveva con buona pace di Vittorio Feltri: "Liberi dalla retorica dell' 8 marzo". Cogliendo un'ottima occasione e tirando finalmente un sospiro di sollievo, Feltri buttava giù un articolo condannando ancora una volta le femministe, le loro manifestazioni e le loro lotte per raggiungere una parità mai colta e anelata sin dalle prime manifestazioni risalenti al 1908. Non si è convinto l'editorialista (sic), ormai logoro e parolaio, che non sarà un virus a buttar giù lotte e battaglie che tutto potranno essere, ma mai logore e fuori dal tempo. "L'otto continua" non si arresterà mai e a parte le solite serate in pizzeria e i balletti con i maschietti quasi ignudi, questa giornata resterà fissa a memoria d'uomo e le donne non molleranno mai, a prescindere dalle tante alienazioni. Sorrideva Feltri per le manifestazioni abolite e soppresse a causa del coronavirus, si fregava le mani incartapecorite per la vana speranza che tutto ciò portasse il gentil sesso battagliero e determinato, a mollare la presa. "Femministe fuori combattimento", "Sterilizzazione della festa della donna" sono alcune espressioni tipiche del bravo (ari...sic) giornalista: convinto dalla battuta d'arresto, spera sempre che un fatale e inarrestabile evento soprannaturale, spazzi via quanto finora costruito dal fronte delle femministe, quelle che si battono nelle piazze e no nelle pizzerie per vantare i loro diritti estemporanei. Parità di genere, rispetto della donna costretta a coniugare la sua professione e la sua genitorialità e infine, il grande ineffabile scoglio delle violenze che le donne subiscono quotidianamente, resteranno sempre il fulcro, il punto focale delle battaglie che ancora restano da combattere per vincere la guerra definitiva. Non saranno alcune manifestazioni soppresse a fermare le idee per cui le donne si battono: noi siamo tutti convinti e tu sei quasi solo, caro Feltri, a menar le mani a vuoto per fermare un'onda inarrestabile e travolgente. Accadrà e scialla Vittorio, benché tu scriva e ti auguri che non avvenga, tra cent'anni tirerai le cuoia come tutti, ma le donne saranno lì a godere delle loro conquiste. Alla faccia di chi abbia voluto, vuole e vorrà sempre, le donne relegate in un angolo!