CARICO A CHIACCHIERE

E CHE VE LO DICO A FARE?


  Non è la prima volta e non sarà nemmeno l'ultima che Feltri editorialista del quotidiano "LIBERO", spari cazzate e se ne vanti solo al momento. Poi, dopo aver acceso gli animi, cerca disperatamente di correggere il tiro e si arrampica  sulle lenti dei suoi occhiali per giustificarsi. Feltri è un povero uomo che ha bisogno di essere al centro dell'attenzione, come tutti coloro della destra (quasi tutti), imita, scimmiotta e fa caricature o di se stesso o di altri destrogeni come lui che per avere l'attenzione che non meritano, devono star appesi a un ramo e alzare la voce offendendo qualcuno.  E' sempre là a fare i comodacci suoi e a insultare la gente. Con l'altro cascamorto Mario Giordano "voce d'angelo" navigano sulla stessa bagnarola e spesso condividono pensieri e azioni che nemmeno Marcello Veneziani fervido destrogeno (del sud) riesce ad apprezzare perché uomo di cultura e signor giornalista oltre che scittore. Insomma martedì sera l'hanno fatta grossa i due gorgioni. Feltri: "Io non credo ai complessi d'inferiorità, io credo che in molti casi i meridionali siano inferiori". Giordano stesso, pur di controvoglia, ha cercato di prendere le distanze da Feltri, ma si vedeva che si masturbava mentalmente per la gioia indicibile. E per questo ennesimo insulto dell'editorialista (sic), ricordo una frase più complessa ma dello stesso tenore: "Attenzione, manutengoli ingordi, a non tirare troppo la corda poiché correte il pericolo di rompere il giochino che fino ad ora vi ha consentito di ciucciare tanti quattrini dalle nostre tasche di instancabili lavoratori. Noi senza di voi campiamo alla grande, voi senza di noi andate a ramengo. Datevi una regolata o farete una brutta fine, per altro meritata". Mi fermo qui e per non andare troppo sull'orrido linguaggio da strada tipico dei Signori terroni, lascio la parola a un "sudicio" amico della Sicilia che mi ha letto nel pensiero: