CARICO A CHIACCHIERE

OGNI CATTIVO GIOCO...DURA POCO!


   Questi giorni ho il piacere di ospitare la mia nipotina più piccola: vive a Milano e i suoi genitori, come ogni estate, la conducono giù da noi per cominciare le vacanze, in attesa di scendere anche loro. Compirà quattro anni a settembre e sin dall'età di due anni,  lei si è abituata a questa tradizionale abitudine: sta volentieri con noi e inoltre, tanto per non farle mancare nulla, ci raggiunge anche la nonna paterna. La piccola, ahimè, vive rispettando delle regole imposte dai suoi genitori, e spesso rimprovera me se mi scappa la "parola" che secondo lei non si dovrebbe dire. Faccio un esempio, se dicessi: "Porca miseria", lei subito mi richiama perché espressione non corretta. Al che,  io subito chiedo scusa e le prometto che non ripeterò l'errore. Perché questo preambolo? Perché ormai siamo al capolinea: ovvero, impostare, improntare la formazione e l'educazione di un bambino/a tocca a noi adulti e alla scuola. Sin dalla materna e procedendo verso gli altri gradi di studio, devono avere gli input giusti per raggiungere uno standard sopra la sufficienza. Dobbiamo crederci in questo sistema: i piccoli saranno educati e pronti, man mano, solo se famiglia e scuola saranno in grado di porre le dovute e necessarie attenzioni per ottenere buoni risultati. Sta circolando in rete, una pubblicità molto forzata su un nuovo video gioco: "Mafia City", uno sporco gioco basato sulla Mafia e irrispettoso dell'etica che imporrebbe moderazione e prudenza, nella diffusione di simili stereotipi. Il peggio del peggio, ricco di luoghi comuni e impostato senza alcun regola necessaria per chi  fosse sotto la maggior età. E' un must molto ricercato, milioni di ragazzini nel mondo ambirebbero giocarci e tantissimi già ci giocano, con naturali conseguenze facili da prevedere. Un'interrogazione parlamentare  è stata già presentata da membro del nostro parlamento. Si chiede di oscurare il gioco che come quelli che si basano sulla guerra, sulla violenza estrema e su tutto ciò che alla fine resta diseducativo per i più giovani, si dovrebbe impedire di mostrare in rete. La storia è questa, le polemiche infuriano, i tentativi tesi a giustifcare la innocua presenza del gioco sono stati subito esposti e addirittura viene  tirata in ballo la trasmissione  di "Gomorra". Secondo alcuni esperti, Gomorra è una fiaba per bambini, rispetto all'elevato grado di "spazzatura" del gioco "Mafia City". Battiamoci per queste esasperate forme di gioco, non servono, non aiutano e deviano il buon lavoro delle famiglie e della scuola. E' vero, la società oggi è traviata e incapace di porre limiti, ma almeno noi, se ci teniamo a figli e nipoti, poniamo un argine a tutto questo: ne abbiamo il dovere e l'autorità. Ricordiamoci che parliamo non solo dei nostri cari bambini, ma della futura classe dirigente italiana. "Porca miseria"...facciamolo!