In oltre vent'anni di invasioni numerose e più o meno pacifiche, siamo a un punto di non ritorno: le vendite online sono una realtà insormontabile e saldamente radicate in tutte le società. Sembra ieri quando a metà degli anni ottanta, vi furono le prime avvisaglie recepite con le aperture di ipermercati stratosferici e immensi: i commercianti ovunque cominciarono a protestare, avvertendo il forte disagio che queste strutture "dall'ago al carro armato", avrebbero nel breve periodo compromesso le attività, quanto meno quelle così dette di vicinato. Così fu e non caso lo slogan della Coop, una delle più forti e più competitive catene sui territori, era "Voglio vivere alla Coop". Un danno che si è sviluppato negli anni, un andazzo che ha bruciato poco alla volta, negozi su negozi e disperso clientele fidelizzate che hanno giustamente puntato sugli iper: ok, nessun ha cambiato il mondo, i negozi hanno chiuso (non tutti) e alla fine ci siamo abituati a consumare presso le grandi strutture. Poi arrivò la vendita online: tutti a provare, tutti contenti e senza mettere fuori il naso, il solito ago o l'impossibile carro armato, erano pronti dietro la porta di casa. Ordini e ricevi subito la merce, qualunque cosa senza dimenticare che il prezzo è giusto, anzi, no: è più basso dei negozi. E' il progresso, conviviamo con esso e non servono le proteste, i cortei o le assemblee: si prende atto di una realtà incontestabile e ci si...abitua!!!! Dopo esserci tutti adeguati, però non abbiamo pensato ad un caracollata epidemia che avrebbe sconvolto il pianeta: ora più che mai, stare a casa e consumare con Amazon o altri simili concorrenti, è d'uopo. Già, che altro potremmo desiderare? Pensate che io aspetto il giorno in cui ordinerò una pizza dal PC e non avrò fatto a tempo a pagare con la carta, che dal monitor uscirà una mano e mi porgerà la pizza ordinata e...fumante!!!! Sono arrivato al punto, questa era solo l'incipit del post: in Francia sono incazzati neri, quelli già sono sempre incazzati, ma stavolta chiedono che a dicembre per le feste natalizie, Amazon si fermi, non venda nè l'ago, nè il carro armato. Fermo, immobile per consentire ai negozi, ai commercianti e a tutti coloro che sono danneggiati dalle vendite online, di poter lavorare srenamente nel favorevole periodo festivo! Beh, ora esprimete la vostra opinione: secondo voi, perdurando o meno questa situazione e a prescindere dal virus, sarà mai possibile fermare il...mondo? Io non credo, o meglio, ritenevo si potesse fare nella metà degli anni ottanta. Oggi è troppo tardi. Ancora una volta sono idealista e sparo caxxate, ma un "Voglio vivere in Amazon" non l'ho sentito ancora. Ma non credo ve ne sia bisogno. Già viviamo in e con Amazon e stiamo bene, aspettando la prossima rivoluzione.