CARICO A CHIACCHIERE

MA COME? CE L'AVETE DAVANTI...


    Si parla tanto di giustizia che non funziona, che procede lentamente e che si fregia di emettere sentenze in tempi lunghissimi. Si parla tanto anche di rifondarla, di buttar giù tutto quello che non funziona e ricostruirla democraticamente e senza impicci politici che danneggiano il paese e la sua immagine. Siamo a Venezia, il tribunale è costretto a rinviare il processo a carico di Pasquale Aita, un uomo di 46 anni, imputato di aver picchiato due donne arabe velate, con l'aggravante di odio razziale: ha procurato alla due lesioni  volontarie. Ebbene, la seduta è stata rinviata poiché il signor Aita, è introvabile, è scomparso e non sanno dove cercarlo. La sua irreperibilità è grave come le accuse di cui dovrà rispondere, pertanto l'uomo è ricercato e probabilmente non possiede più un indirizzo ufficiale. Ma gira che ti rigira, nessuno ha cercato nel posto giusto, ovvero, in Piazzale Roma proprio di fronte al Palazzo del Tribunale. Oh poffarbacco, ma come è possibile? Il signor Pasquale che purtroppo non ha più un tetto, ogni sera puntualmente tira su la sua tenda e posizionandola in un angolo sicuro ed evitando di precludere passaggio e traffico eventuale, si chiude dentro e dorme saporitamente. Per la serie: "Se mi cercate sono qua", il signor Aita non fugge, anzi spera di essere anche trovato per presenziare al processo e magari beccarsi una condanna giusta ed equa, con trasferimento in carcere dove almeno un tetto sulla testa lo avrà. Orbene, vediamo ora quale strada sceglierà il tribunale per invitarlo al processo: manderà un commesso dirimpetto per consegnargli l'invito: "Aita, c'è posta per te!", oppure si affaccerà al balcone il PM per chiamarlo a gran voce: "Pasqua' ti decidi a salire o no?", oppure useranno un piccione viaggiatore (tsè...a Venezia quanti ne vogliono), per mandargli la convocazione? Siamo in Italia, tutto è possibile.