CARICO A CHIACCHIERE

LA COMUNICAZIONE PERVERSA


  Tutto nasce dalla pubblicità, la famosa pubblicità televisiva che non riusciamo a seguire con la massima attenzione perché c'è sempre un film o un programma tv che la interrompe ogni dieci/venti minuti. Se poi aggiungiamo tutti coloro che appena la pubblicità viene interrotta, cambiano canale per non farsi distrarre dal programma che  la  interrompe, finisce che le notizie, le curiosità e le informazioni riguardanti quasi tutto ciò che noi consumiamo, non le percepiamo completamente e non le elaboriamo. "Avete notato come tutti o quasi i prodotti che consumiamo, specie quelli alimentari, sono tutti bio? Sapete che oggi tutto è naturale senza aggiunte malandrine che fanno parte della chimica? Ovvero, mangiamo naturale, vestiamo naturale, i prodotti sono naturali, l'industria in genere si è scrollata di dosso la "chimica" e noi siamo tutti felici e contenti.  il sogno si avvera, niente più che non sia naturale, senza manipolazione e aggiunte misteriose di cui abbiamo sempre saputo, ma mai approfondito debitamente. Insomma, non v'è un campo, un settore che non sia bello, lindo e pinto, senza aggiungere nulla che invada la sua naturale produzione. Tutto come madre natura comanda, un tambureggiare continuo e unanime: la comunicazione pubblicitaria è cambiata per tutti. Tutti sottolineano la bontà dei prodotti naturali, una specie di congiura che ci sta convincendo, che ci sta distraendo quanto basta, per pensare che il pianeta sia salvo, che tutto lo scibile riguardante l'assalto proditorio all'ecosistema stia rientrando e riportano la terra al suo stato naturale. Non è così amici, non abbocchiamo perché non una verità assoluta: se così fosse le industrie non dovrebbero esistere più! Se tutto dalla carta al cibo, dalla moda al mobile, dalla ceramica alle sigarette e via dicendo, fossero naturali, avremmo il mondo perfetto ma non è così. La produzione non cambia (guai se accadesse), tutto ciò di cui disponiamo esiste sempre e grazie all'industria avremo sempre a servircene. Pensateci bene, senza chimica e industria, dovremmo rinunciare a tantissime cose, ciò sarebbe assolutamente impossibile. Non ce la raccontano giusta, ci abbagliano con il "naturale" e con la speranza di un futuro basato su produzioni naturali e ci piace accogliere la buona notizia, anche se non ne siamo pienamente convinti. Non siamo poi così deficienti e pronti alle baggianate, ci piace pensare che i problemi ambientali, antropologici, quelli dell'umanità e dell'ecosistema in genere, saranno salvi grazie al naturale. Questa è la scelta comune dei produttori, tacitamente d'accordo, hanno capito che possono "convincerci", possono tenerci buoni, possono fare promesse che non potranno mantenere. Il massimo che potranno fare è solo la minima parte sull'agroalimentare, su alimenti in genere, ma credetemi non sarà mai abbastanza per cibi e bevande: ci illudono e a noi piace così.