CARICO A CHIACCHIERE

ALTRO CHE FUMETTI! ZIO PAPERONE ESISTE...


   Gli evasori fiscali sottraggono al fisco italiano, circa 110 miliardi all'anno! Ogni anno tuttavia, il fisco con l'aiuto della Guardia di Finanza e di altri mezzi a loro disposizione, recupera appena una ventina di miliardi (euro più, euro meno) da quel immenso pozzo che è l'evasione fiscale. Sapete che attualmente, nel nostro paese, il fisco si serve di 161 banche dati: ovvero, riceve da esse, 161 schede riguardanti ognuno di noi potenziali e conosciuti "donatori" in grado di pagare le tasse imputate. Sono dati impressionanti e sapere che ogni momento, costantemente e senza sosta, miliardi e miliardi di schede che ci riguardino, passano dalle mani del fisco fa rabbrividire il contribuente onesto. La domanda nasce quindi spontanea: "Se il fisco conosce esattamente le nostre capacità reddituali, i nostri averi, i nostri immobili e tutto ciò che facciamo e ci procuriamo per vivere e accumulare reddito, perché da noi riesce a prendere quello che dobbiamo, e dagli evasori non becca che le briciole?". Bella domanda vero? In altri termini, abbiamo due schiere di contribuenti: da una parte gli schedati regolarmente, con l'evidenza di tutta la forza produttiva e la loro capacità di reddito e dall'altra parte, la schiera molto nutrita degli evasori parziali e/o totali. E come si spiega questa notevole discrepanza? La CGIA lo spiega molto bene: le banche dati che generano quelle 161 schede su ognuno di noi, con miliardi e miliardi di dati personali, purtroppo emettono dati, ma non comunicano tra di loro. Ossia, non si relazionano e non sono interoperabili. Azz! Quindi, noi facilmente individuabili tanto da poterci contare i peli del naso, siamo tartassati al centesimo, mentre i più "fortunati" pescano nel torbido, evadono che è un piacere e per beccarli non ci sono vie d'uscita". E no, allora ditelo che ce l'avete con noi fessi che paghiamo tutto e al di sopra di quello che dovremmo, se tutti pagassero in egual misura. Cioè, noi dobbiamo sopperire a quello che il fisco non riesce a prendere dai farabutti. Insomma, siamo avanti con la tecnologia,  la macchina tributaria si serve di un sistema informativo della fiscalità avanzatissimo e non riusciamo da sempre a intruppare gli evasori? Beh, se una volta la politica serviva a decidere come e quanto tassare il cittadino per essere un stato fiscalmente giusto, oggi la politica tassa il cittadino per foraggiare se stessa! Costa dirlo, ma sembra una verità ineludibile: i mezzi ci sono, le banche date funzionano alla grande, quindi sanno tutto di tutti come un "Grande Fratello" che ci conta starnuti e sbadigli ogni santo giorno. Eppure, non riescono a connettere tutte le banche perché dialoghino tra di loro e uniformino i miliardi e miliardi di dati posseduti e prodotti giorno dopo giorno. Forza e coraggio cari signori, c'è solo da lavorare su serio e prendersi le giuste responsabilità: noi della prima schiera ci saremmo rotti i gorgioni di sopperire alle spese con tasse da capogiro. Fate a meno del vostro peggio e procedete facendo del vostro meglio. La pazienza ha un limite....Carle' ma kekakkiodici?