CARICO A CHIACCHIERE

E INSISTETE ANCORA?


   Se continuiamo di questo passo, ne vedremo e ne sentiremo ancora di precisazioni, di avvertimenti e di indicazioni su tutto ciò che sia possibile fare e tutto quello che non sarebbe opportuno fare: lo scopo? E' non rischiare con malizia e scorrettezza politica, di appiccicarci addosso l'etichetta del razzista. A queste condizioni, credetemi, è difficile vivere, non si campa sentendosi dare del razzista in ogni caso in cui siamo a toccare la suscettibilità dei più attenti e puntigliosi antirazzisti. Non lo siamo tutti e non vogliamo essere tutti, è bene che passi questo principio vero e reale per far entrare nella testa dei più distratti o meno interessati, la regola assoluta: non fai quel che ti dico? Bene sei razzista. L'ultima sparata in tal senso ci giunge da una famosa chef internazionale operante a Toronto (Canada) che con passione e convinzione, ci indica come impedire di mangiare con le mani sia comportamento razzista. E' vero, ci sono regole di galateo che sono molto precise in tal senso, ma è anche vero, che i bambini in particolare andrebbero educati con un certo e attento sguardo vigile a tavola. La chef Maharaj  richiama l'attenzione sulle diverse culture sparse in tutto il mondo e la necessità di coinvolgere in una società multietnica le abitudini di tutti. Se così non fosse, allora la tendenza sarebbe evidente e l'appellativo più che giustifcato. Usare le posate come da galateo, è un modo sofisticato  e raffinato di mangiare a tavola, ma vi sono persone diverse che mangiano con le mani e no perché manchino le posate o perché non sappiano che esistano. Insomma, abituare tutti alla diversità, non impedire la conoscenza e la storia dei popoli, dei loro usi e costumi. Integrazione è anche questa. Vabbè, ma se nel mondo c'è oltre un miliardo di persone che mangia con le mani, non potremo pure continuare a mangiare con le nostre belle posate senza fare razzismo? E' possibile che accada senza essere tacciati di esserlo? Non facciamo come la famosa storiella: "Io non sono razzista, è lui che è negro!". Lo stesso è in questo caso, noi mangiamo con le posate, sono loro che mangiano con le mani!