CARICO A CHIACCHIERE

CAMPIONCINI ALLO SBARAGLIO


   Presumo sappiate tutti come il calcio stia vivendo da un po' di anni, una nuova età dell'oro: il professionismo, i testimonials, le multinazionali che supportano i giocatori, le società, le leghe nazionali ed estere, hanno scoperto il "vil danaro" e con questa ambizione, tutti indistintamente, puntano a toccare ciò che possa tramutarsi in...oro! Sono cambiate le solite e vecchie condizioni, oggi si tende a monetizzare investendo su ciò che riguardi il calcio in tutte le sue manifestazioni. Il dover cercare i nuovi talenti, induce i talent-scout a rovistare dappertutto: ficcano il naso ovunque e se trovano un buon soggetto, lo indicano alle società di calcio. Bene, il bambino di cinque anni che vedete in foto, è Zayn Alì Salman, un bimbo prodigio, un nanetto capace di stare in campo e di giocare come un asso del calcio esperto e bravissimo. Immediatamente l'Arsenal, una ottima squadra inglese con una storia alle sue spalle, ha messo sotto contratto questo piccolo di appena cinque anni. I tecnici hanno visto in lui, un futuro campione e onde evitare "sottrazioni" poco gradite, ha praticamente opzionato il futuro del campioncino, scegliendo l'investimento potenzialmente sicuro. Nella moda, per presentare collezioni che riguardino i bambini, si procede allo stesso modo più o meno: in questi casi più che un procuratore, sono gli stessi genitori che sbavando per figli (maschi e femmine) bellissimi e fotogenici, si sono immolati sulla altare del danaro obbligando questi bambini a lavorare per loro e costretti a fare una vita da adulti. Ora la domanda che in rete ci si pone, è proprio questa: "I genitori del bimbo che frequenta l'asilo, si rendono conto che stanno costruendo un mostro? Il padre o la madre del piccolo, stanno tentando di realizzare qualcuno dei sogni che loro hanno pienamente fallito? Come crescerà questo bambino sentendosi aggravato da un pesante fardello? E i suoi giochi, il suo percorso naturale, i suoi sogni sereni, lo studio, che fine faranno?  A voi o ai posteri l'ardua sentenza.