CARICO A CHIACCHIERE

MORIRE...AL LAVORO


   Semplicemente assurdo! Leggiamo spesso di morti sul lavoro e talvolta, per scarsi sistemi di sicurezza o per totale leggerezza del lavoratore. Ma morire ammazzati sul luogo di lavoro, da colleghi e per futili motivi, è pura malvagità. Ranjeet Bains di 37 anni un indiano giunto col padre in Italia da bambino, lavorava presso un'azienda del Reggiano: totalmente integrato, da 15 anni svolgeva il suo lavoro, aveva messo su famiglia ed era una persona tranquilla e serena. Con lui in azienda vi erano altri indiani inseriti e sistemati, ma due tra loro, due fratelli poco amichevoli, lo avevano preso di mira e spesso litigavano con Ranjeet. Diatribe, parole al vento e scontri verbosi, ma alla fine la situazione è precipitata poiché i due fratelli indiani avevano ordito un piano diabolico per sistemare un loro amico o parente, in seno alla fabbrica e al posto di Bains. L'altro pomeriggio lo hanno atteso in disparte a fine turno, e lo hanno letteralmente pestato a sangue: botte da orbi servendosi anche di bastoni. Chi ha visto, ha chiamato subito i carabinieri che giunti immediatamente sul posto, hanno trovato il povero italiano  moribondo per terra. L'ambulanza ha cercato di trasportarlo subito in ospedale, ma non c'è stato nulla da fare. Banjeet è morto lungo la strada.  I due fratelli erano ancora sul posto con le mani insanguinate e sono stati fermati immediatamente: flagranza di omicidio preterintenzionale per futili motivi. Questa è l'accusa e il solo pensare di uccidere una persona per guadagnare un probabile posto di lavoro per un amico o parente, non accadrebbe nemmeno nei grandi campi di pomodori del foggiano, quando migliaia di extracomunitari sono al lavoro in condizioni precarie. Abominevole gesto e spero che paghino per la vita di un uomo con moglie e figli giunto in Italia per coronare un sogno. 15 anni di lavoro al vento per colpa di due balordi.