CARICO A CHIACCHIERE

STESSA SPIAGGIA STESSO MARE E...


   Si stanno creando situazioni farraginose e contrastanti in seno al governo e pare che le forzature, siano programmate maldestramente da alcuni intemperanti. Non so cosa potranno ottenere con le loro posizioni rigide, ma su un punto dovremmo preoccuparci tutti: se perdiamo i soldi previsti dalla UE, saranno "uccelli senza zucchero" per tutti.  La guerra balneare è una di queste situazioni imbarazzanti e credo che dimostri ampiamente la poca voglia di fare "gruppo", per far fronte a problemi che riguardino tutti gli italiani.  Il demanio, in nome e per conto del popolo, gestisce tutte le coste e non esistono "padroni". Da anni purtroppo, si trascina questo spigoloso problema: chi ha in gestione le spiagge, specie chi da tempo immemorabile, non vuole mollare l'osso. Le hanno ricevute al loro tempo in gestione e per grazia ricevuta, nessuno è disposto a restituirle; pagano gli aumenti periodici, ma non si rendono conto che quei luoghi devono e possono essere affidati sempre in gestione, con gare precise e regolate da norme obbligatorie.  Questi gestori devono mollare perché finalmente si passerà alle assegnazioni regolamentate, le concessioni si devono meritare e devono essere pagate profumatamente tenuto conto che di soldoni i lidi italiani ne fanno a iosa.  Il demanio costituzionale del Popolo costituisce una proprietà pubblica, per cui non è possibile concedere a privati la gestione e i profitti di tali beni, rendendo la proprietà pubblica del Popolo una nuda proprietà, alla pari della proprietà privata, allorché il proprietario privato costituisca su di essa un diritto di usufrutto. La proprietà pubblica appartiene al Popolo per cui, ciò che appartiene a tutti, non può essere di una singola persona o società. Che facciamo? Rimandiamo di un anno o due e daremo pure la buona uscita a costoro?