CARICO A CHIACCHIERE

E CHI VI TOCCA PIU'?


      Care cravatte, mi spiace non potervi più incontrare come un tempo, ormai siete relegate lì in fondo all'armadio e scovarvi non è più un piacere impellente e necessario. Quante giornate insieme, quanti anni in compagnia: annodata al collo e sempre in tono con l'abbigliamento, la camicia e spesso, in accordo con le calze. Un rituale gradevole, una perdita di tempo opportuna per uscire di casa e recarsi al lavoro o per altri impegni sociali. Oggi non interessi più, non sei ricercata, sei solo per pochi intimi che ricorrono a te solo per obblighi imposti o per circostanze particolari. Non fai più parte dell'abbigliamento ricorrente, occasionale e casual, sei fuori da ogni abbigliamento, restano solo quelle dettate dalla moda ma non hanno più niente di tradizionale, interessate solo a poche persone, mentre le masse vi snobbano e non avvertono nemmeno più il bisogno. Siete tutte lì nel mio armadio: centinaia e centinaia di cravatte diverse, mai buttata una, mai eliminata per ragioni modaiole, modelli vecchi e nuovi: "Perché dovrei toglierti di mezzo? Oggi non ti usano più...ma se ritorni di moda, io saprò sceglierti ancora!". Già intanto la collezione aumentava fino al giorno in cui capii che era finita: non si usano più cravatte. L'ultima volta, se ben ricordi tu, chiara e lavorata all'uopo, ti ho indossato per il matrimonio di mia figlia: comprata apposta, usata quel giorno e tornata lì dentro a far compagnia alle altre. Riposate in pace, io non mollo e se tornerete in auge, saprò usarvi oppure comprare delle colleghe da aggiungere a voi che siete in attesa di un ritorno che ci auguriamo. Arrivederci...