CARICO A CHIACCHIERE

IL MARE D'ESTATE E' UN...FILM A COLORI


         Sono anni ormai che nei mesi estivi, ho la fortuna di trasferirmi al mare, giù nel Salento, dove posso disintossicarmi dal caos della città, dai ritmi della vita quotidiana e immergermi in un mondo diverso con una vita alternativa. Non sopporto la spiaggia, il carnaio, i corpi perlati e abbronzati, le masse adipose color latte appena munto, le persone che, per ragioni di spazio, ti stanno intorno, troppo intorno...addosso, i bambini, belli da vedere e difficili da sopportare, con i secchielli colmi d'acqua che sanno tenere in perfetto equilibrio, ma che al momento di versarli...te li versano addosso. La spiaggia è così: più è bella, incantevole e invitante e più è frequentata, a meno che non sia in un'isola sperduta nel Pacifico. Per me non è un problema, ho il mio spazio sul patio della mia casa, impegno il mio tempo con il blog, cruciverba, visite di amici del posto e il tempo passa serenamente. Quest'anno ho voluto ripetere un'esperienza che mi sono concesso agli inizi della mia frequentazione di questo posto bellissimo: una bella passeggiata sulla battigia all'alba. Proprio all'alba, con il sole che sorge di fronte a te: lo vedi alzarsi lentamente e lo rubi pian pianino senza dividerlo con nessuno, l'aria frizzantina e punzecchiante, la brezza salmastra che ti scivola sull'epidermide. La mattina presto è uno dei momenti più belli della  giornata e capisco, passeggiando sull'arenile quasi deserto, cosa mi sono perso in tutti questi anni; quando sono con il mare, la sabbia, il sole che nasce e comincia a sfiorarmi, allora mi convinco che non sono solo, c'è qualcuno con me, qualcuno che spesso ho negato perché non lo vedevo e  sulla spiaggia continuo a non vederlo ma lo sento. E' accanto a me con la mano sulla spalla e passeggia con me osservando un religioso silenzio. Non so come lo chiamate voi...io lo chiamo Dio"