prolocoserdiana il 08/06/19 alle 11:16 via WEB
Ciao, PRESENTE e scusa se mi dilungherò, ma amo la verità, Sono 40 anni che sento, leggo e subisco le solite solfe. Abbiamo avuto governi di centro, destra, centro destra, sinistra, tecnici e via dicendo. Nessuno dice mai la verità. Sai che come te sono dichiaratamente di sinistra, ma...il PC esiste ancora? PErchè credere in un partito senza più identità che con le proprie correnti e diatribe non solo ha portato allo sfascio l'
Italia, ma sè stesso. Scrivi che qualcuno non è il padre di tutti gli italiani e concordo pienamente, ma: lo sono stati Prodi, Monti, Gentiloni, Renzi e tutti quelli che per una poltrona di comodo e di favori si sono alternati alla guida del nostro Bel Paese. Dal Foglio di Ferrara: " Un fatturato di oltre cinque miliardi di euro, tre società quotate - Mediaset, Mediolanum e Mondadori - che valgono complessivamente dieci miliardi: questo è l'impero creato dal Cavaliere, che dà lavoro a circa ventimila persone, 60mila se si conta l'indotto. Una realtà di peso nell'economia italiana: dal 1996 ad oggi il gruppo Fininvest ha realizzato investimenti per 25 miliardi di euro, e al tempo stesso ha versato nelle casse dello Stato, tra contributi e imposte, più di otto miliardi. La sua storia è cominciata 35 anni fa e si è intrecciata da subito con quella del Paese e delle sue trasformazioni, precedendole a volte, accompagnandole sempre.Tutto parte nel 1978, data di nascita di Fininvest, la holding del gruppo controllato da Silvio Berlusconi, che già ha al suo attivo importanti realizzazioni immobiliari: il quartiere residenziale Edilnord di Brugherio, Milano 2 e Milano 3.
L'avventura televisiva comincia proprio da qui, con l'intuizione di dar vita a una tv via cavo per Milano 2, che due anni dopo si trasforma in Canale 5 e inizia le trasmissioni su tutto il territorio nazionale.
Nell'etere è tempo di grandi cambiamenti: il monopolio Rai sta per andare definitivamente in soffitta. La pubblicità è la linfa vitale del nuovo corso televisivo: così, nel 1979 nasce Publitalia '80, la concessionaria del polo televisivo che sarà Mediaset. A Canale 5 si affiancano infatti Italia 1 (acquisita dall'editore Rusconi nel 1982) e Retequattro, ceduta nel 1984 da Arnoldo Mondadori Editore, che 7 anni dopo entrerà a far parte della galassia Fininvest. Comunicazione ed editoria sono sempre più il core business del gruppo, che nel 1990 partecipa alla nascita di Telecinco, oggi leader delle tv commerciali spagnole, ed esce definitivamente dall'immobiliare nel 2001.
Mentre si consolida la posizione nel mercato televisivo, cresce anche la diversificazione nei servizi finanziari: insieme a Ennio Doris, la Fininvest getta le basi del gruppo Mediolanum, una ventata di innovazione nell'ingessato panorama bancario italiano, in risposta alle nuove esigenze di gestione del risparmio familiare. Nel 1996, Mediolanum e Mediaset sbarcano in Piazza Affari, raccogliendo la fiducia di oltre 300mila investitori. Il nuovo millennio apre le prospettive, praticamente illimitate, della Rete: e il gruppo Fininvest è pronto a coglierne le opportunità. Lo schermo fa concorrenza alla pagina scritta? Mondadori mette online la più ampia libreria di e-book italiani. Così come Premium, la pay tv del gruppo, Premium Play e Infinity, hanno cambiato il modo di vedere la tv. Una realtà a 360 gradi, quella del gruppo Fininvest, che rispecchia l'Italia e le sue passioni: non solo quelle più popolari, come il calcio (leggi Milan), ma anche quella per la cultura. Che ringrazia i best seller di Mondadori, gli spettacoli dello storico teatro Manzoni e l'Oscar a La Grande Bellezza, prodotto da Medusa: e di conseguenza, ringrazia il Cavaliere.
Sarà odioso, antipatico al limite, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare: si sarà arricchito alle nostre spalle, ma posti di lavoro ne ha dati parecchio e in Europa come nel mondo non era un calzino con cui s poteva scherzare troppo. Buona estate, Sal
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