Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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« OVNI: MA CHI CI CREDE?TIRATE IN BALLO L'ARTE:... »

SETTANTA ANNI E LI DIMOSTRA TUTTI

Post n°3467 pubblicato il 03 Febbraio 2020 da monellaccio19
 

 

 

I primi quattro anni, li ho seguiti in radio, o meglio, fui "costretto" a seguire il festival da una radio mod. "Transatlantico" che imperava su un alto mobile in casa dei miei. Fu così per le prime quattro edizioni, poi comparve il televisore DUMONT e da allora, correva l'anno 1955, fu appuntamento fisso fino alla fine degli anni ottanta più o meno. Sanremo è Sanremo, citava un vecchio slogan del nazionalpopolare Baudo, ma mollai l'assiduità e la mia presenza costante e puntuale: non era più il Sanremo che avevo amato sin da piccolo. Domani sera partirà la settantesima edizione ma non sarò più nemmeno alla stazione, per salutare il vecchio e caro treno che sferragliando andrà per fare il solito, consueto e noioso viaggio annuale. Il calo storico che subì il festival negli anni settanta, avrebbe dovuto essere il campanello d'allarme che avrebbe messo in guardia gli organizzatori. Era finita la magia, cambiava la musica (nel vero senso della parola) e come ogni cosa bella, doveva togliere l'incomodo e ritirarsi lasciando un buon ricordo. Non fu così e già con l'avvento degli anni ottanta, continuarono imperterriti cambiando molto lo stile, organizzazione, contesto e sopratutto la musica che dopo aver subito le pressioni estere, cominciava a non essere più "italiana".  La storia poi la conoscete un po' tutti: i generi musicali erano notevolmente cambiati, nuovi ritmi, nuovi interpreti e tanti ospiti per animare e rianimare una creatura che era ormai moribonda. Una delle domande più ricorrenti, man mano che si andava avanti anno dopo anno, ingolfando le serate e riempiendo la settimana di Sanremo, era: "Ma non si chiamava il Festival della Canzone Italiana"? Appunto, fu tradito lo spirito ed era già nell'aria il chiaro, indiscutibile scopo: la kermesse che tutti conoscevamo dall'inizio, ovvero, canzone italiana e interpreti italiani. Invece si passò a infagottarlo con ospitate di stranieri, italiani, attori, comici, monologhisti e tanti altri "infiltrati" che contribuirono a fare grandi spettacoli di rivista con una canzone infilata tra un intervento e l'altro. Il tradimento fu evidente e le speranze perdute scossero me e tanti altri, fino a condurci con un clima soporifero a questi ultimi anni. La parola d'ordine era: "Sa(n)remo a tutti i costi" poiché era un baraccone che messo su in tal guisa, portava soldoni per tutti a cominciare dalla RAI e dal Comune patrocinante. Insomma Sanremo oggi è tutto tranne che il festival della canzone italiana. Venuta meno l'etichetta fondamentale, ci sorbiamo ancora un varietà televisivo (perché questo è ancora oggi) con tante ospitate che costano, con tanti stranieri che completano il cast, con le potenti case discografiche che comandano sempre più dietro le quinte e il conduttore che oltre a presentare sia anche pagato per fare l'organizzatore. Un quadro avvilente: è vero, i tempi cambiano e non si può non tenerne conto, ma saper fare e saper proporre è una necessità, un arte e un modo per rendere uno spettacolo sempre più interessante e seguito. Oggi si spera nel populismo per avvinghiare tutti davanti alla tv: fateci caso, si insacca di tutto per accontentare vecchi e giovani (sic?) e avere share altissimo. Spiegassero nel 2020 che ci azzecca avere in questo contesto Rita Pavone, Ricchi e Poveri, Albano (ancora lui) e Romina e Jhonny Dorelli? Confrontati con la ventata polemica (come fa bene al festival) dei giovani, dei ragazzi che cantano e di cui noi anziani non conosciamo nemmeno i nomi, che festival è? Scusatemi, ammetto che nel passato ho sempre seguito il festival per ragioni "personali", ma a queste condizioni, anche in assenza di tali ragioni professionali, avrei smesso lo stesso. Una sola nota positiva per me, un doveroso accenno devo farlo perché il personaggio lo merita: è l'ultimo festival del buon Vincenzo Mollica. Doveva andare in pensione con la fine dell'anno, la malattia purtroppo non lo aiuta, ma la RAI ha voluto farlo lavorare ancora fino alla fine di Sanremo. Un testimone che merita e che ha reso sempre più vivaci gli anni del festival a prescindere dallo spettacolo. Sarà sul solito balconcino con le sue brevi interviste. Ciao Vincenzo, grande presenza la tua. 

 
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Commenti al Post:
sofya_m
sofya_m il 03/02/20 alle 10:43 via WEB
Io farò come sempre: la tv rimarrà spenta come tutti i giorni dell'anno ... tanto ho pure perso il telecomando (ma da brava cogl .. ops contribuente il canone lo pago sempre)
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 03/02/20 alle 11:00 via WEB
Pasticciona e sbadata. Come si fa a perdere il telecomando? E poi, pagare per pagare, dai un'occhiata ogni tanto, magari una sciocchezza da vedere la trovi. Buon giorno Sofya.
(Rispondi)
 
 
 
sofya_m
sofya_m il 03/02/20 alle 11:25 via WEB
Se non si usa la tv il telecomando lo si può anche perdere ;).
È più bello leggere un libro, studiare con i figli, uscire, dormire .. etc etc
Ma pasticciona e sbadata lo sono comunque ;) (e lo considero pure come complimento LOL)
(Rispondi)
 
 
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 03/02/20 alle 11:41 via WEB
Scelta legittima e inopinabile. Respect! Confidenza per confidenza: sono anch'io pasticcione e sbadato e credo che involontariamente, io offra ottime ragioni e pretesti al mio 51% affinché abbia sempre da brontolare!!!!!
(Rispondi)
 
divinacreatura59
divinacreatura59 il 03/02/20 alle 12:35 via WEB
Dal 76 all'87 ho seguito Sanremo per motivi di lavoro.Adesso mi limito a sapere chi sono i 3 finalisti e se vale la pena di usarli nei miei post.Per il resto non m'interessa molta accozzaglia di sconosciuti.Ciao Carlè e baci da Divy.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 03/02/20 alle 16:59 via WEB
Non ci sono più gli stimoli, il clima e i presupposti del vero festival della canzone italiana. Certo, molto sarebbe da addebitare ai mutamenti naturali collegati al lungo tempo: siamo invecchiati noi, ma è invecchiato anche il Festival, evadendo dalla sua naturale ragion d'essere. Non ho niente contro i giovani e i loro generi, ma francamente di vera e proprio melodia, di canzoni vere e proprie, non ne sento salvo qualcuna che ogni tanto riesce a superare qualche barriera e a porsi sulle altre, magari senza vincere. Comunque manca l'attrazione, la famosa spasmodica attesa di un tempo: una gara a tutti gli effetti, una rivalità vera e reale, non come avviene spesso "volemose tutti bene", insomma una gara stressante e popolare senza distrazioni da varietà. Ciao Divy, lieta serata e un bacione.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Chicco il 03/02/20 alle 15:47 via WEB
Mi chiedo da anni a che serva il festival, anche perchè dopo due giorni dalla fine pochi o nessuno sa o ricorda chi a vinto, per non parlare della canzone.
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monellaccio19
monellaccio19 il 03/02/20 alle 17:05 via WEB
Come dicevo, è solo una kermesse come tante, un varietà sontuoso e spettacolare, come ne abbiamo visti nei tempi d'oro della tv. Fuori da ogni spirito vero e reale: una gara che di gara, non ne avvertiamo più nemmeno il senso. Quanto hai ragione: un tempo la domenica mattina in bagno, mi radevo e ricordavo la canzone che aveva vinto, oppure una tra le prime che secondo me, avrebbe potuto vincere. Oggi passano i giorni macché, sarò troppo vecchio? E' probabile, ma intanto non mi attizza più. Ciao Chicco, lieta serata.
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e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 03/02/20 alle 18:05 via WEB
A memoria non ho mai seguito tutte le serate di Sanremo. Neppure negli anni 80-90. L'ho sempre considerata una kermesse di poco interesse. E ora, pur di destare l'interesse del pubblico pagante, ecco le polemiche pre-kermesse, ecco le pubblicità al limite del demenziale, ecco la carrellata di ospiti considerati di rilievo...ecco perchè non mi ci sintonizzerò.
Mi unisco invece e volentieri al tuo saluto al grande Vincenzo Mollica. A te, Carlo, una bella serata :)
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monellaccio19
monellaccio19 il 03/02/20 alle 18:22 via WEB
Sì, tutto finisce, le cose belle pure. Sono anni che noto forzature: si forzano le formule, si forzano i partecipanti inserendo addirittura pensionati, ospiti, star mondiali, insomma di tutto e di più. La gara non è più il cardine, ma il complesso contorno della grande kermesse. Io ho fatto la mia scelta e non mi pento. Saluterò Vincenzo se lo incontro. Buona serata carissima Elena.
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baciofondentecuore
baciofondentecuore il 03/02/20 alle 19:15 via WEB
Buona sera il festival di Sanremo non è più quello di una volta ...tutto già programmato per i miei gusti.....dolce serata Carlo.....
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monellaccio19
monellaccio19 il 04/02/20 alle 07:54 via WEB
Abbiamo perso mordente e la gara non coinvolge più come prima. Non ci coinvolge come il passato e a seguirlo, parrebbe come assistere a un faraonico show. Tenuto conto che sono cinque giornate in tutto, mi sembra una cavolata immensa. Abbi una serena giornata carissima Rita.
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prolocoserdiana
prolocoserdiana il 03/02/20 alle 20:01 via WEB
Ciao...Scriveva Gabriel García Márquez: «La vita non è quella vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla». Buon fine serata e sereno domani. Bye, Sal
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monellaccio19
monellaccio19 il 04/02/20 alle 07:55 via WEB
Buon giorno a te Sal.
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