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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Un buon nostalgico, non può evitare di rammentare ai ragazzi anziani come me, che le annunciatrici tv della RAI, antesignane per antonomasia, dovevano rispettare regole e norme ben precise per apparire sullo schermo e svolgere il loro professionale ma breve lavoro. Superare provini per la dizione, essere presentabili e fotogeniche, era il minimo sindacale a quei tempi e la classe, lo stile e la mise, contavano molto per quei pochissimi minuti di apparizione. Nomi come Nicoletta Orsomando, la compianta Roberta Giusti, Annamaria Gambineri, Marisa Borroni, Aba Cercato e tante altre professioniste, hanno evidenziato palesemente cosa significasse riempire quello schermo e fare bene il proprio lavoro. Il tempo poi, anni e anni trascorsi comparandosi con il progresso, la tecnologia, gli usi e i costumi, pian pianino hanno fatto uscire di scena certi archetipi, certi cliché radicati, per far spazio alla modernità e alla grandi novità. Mai rifiutate o respinte le novità, abbiamo sempre gradito volti nuovi e proposte nuove pilotate, comunque e sempre, dalla grazia e dalla classe inconfondibile delle nuove che si sono avvicendate. Oggi, per superare certe prove, per essere degnamente candidate al lavoro impegnativo ma non troppo dell'annunciatrice/conduttrice tv, basta molto, molto meno.
Ovviamente il provino è stato superato dalla bella e brava (????) lettrice. In possesso dei necessari requisiti che "oggi" servono per quel tipo di lavoro, non poteva andare diversamente. Non mi chiedete chi sia il "padrone" della TV albanese in questione, non lo so, anche se qualche sospetto potrei averlo. Ma perché scrivo sospetto e penso al cav?
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