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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Nell'immediato dopoguerra la Germania, come l'Italia, era una nazione rasa al suolo, un vero e proprio scempio dovuto ai grandi sforzi militari degli alleati per sconfiggere il nazismo. Costò tanto in vite umane, città distrutte, industrie e monumenti storici danneggiati. Per la ripresa economica siam partiti alla pari (quasi) noi italiani e i tedeschi, eppure loro con una marcia in più, non hanno perso tempo e nel giro di un decennio circa hanno dimostrato, nonostante una divisione dello stato con la parte est, di riprendersi e avviare tutte le industrie e le fabbriche. Sappiamo come abbiano lavorato sodo e governato con fermezza teutonica; erano gli anni in cui, per allegoria comparativa, si diceva delle persone: "E' preciso come un orologio svizzero", oppure, per intendere un oggetto, un prodotto o il carattere di qualcuno:"E' forte, compatto, deciso come un tedesco". Noti per le loro qualità, famosi per le loro produzioni industriali, un escalation che nel tempo si è sempre rafforzata, fino a quando poi, non aprimmo i mercati e il lontano oriente cominciò ad invadere il resto del mondo con i suoi prodotti. "Ma so' cinesi, costano poco e la qualità non è come quella occidentale!". Era stato avvertito subito il cambio, sì, costava poco la loro mercanzia ma a scapito della grande qualità tedesca e americana. Ora, non ci interessa più, all'inizio facevamo attenzione, ora i soldi scarseggiano e compriamo solo ciò che possiamo, anche cinese se non vogliamo arrivare a spendere più di tanto! E' il mercato raga', funziona così e va benissimo. Però che nessuno si stupisca di ciò:
Le cose vanno come devono andare, sallo caro amico, cosa sia un prodotto tedesco!
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