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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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« UFFA'.....MA QUANDO CAMBIEREMO? | COME ERUDISCONO I...PUPI! » |
Uno dei peggiori scherzi, tra i tanti organizzati con i miei tre amici uniti da cinquantanni di solidale frequentazione ininterrotta, accadde qualche tempo fa, quando prendemmo "in burla" un vecchio amico che non vedevamo da tempo. Costui ci è sempre stato "cordialmente antipatico": spesso spocchioso, so tutto io, saccente e presuntuoso oltre ogni limite. Rincontrandolo dopo tanto tempo, pensavamo fosse cambiato, una nuova personalità e una dimensione caratteriale più abbordabile; macché era peggiorato e rompeva come una volta, sempre con: io di qua, io così, io faccio questo, ecc.ecc. Ci bastò un'occhiata tra di noi (amici) per capire che era forse giunto il momento di dargli una severa lezione, colpirlo una volta per sempre e ridimensionarlo definitivamente. Chiacchierando in libertà seduti al tavolo del nostro solito bar, lo pilotammo verso un argomento a lui caro: la pittura, le mostre e i famosi quadri realizzanti dai grandi pittori, specie dell'ottocento e del primo novecento. Facevamo domande a caso, non siamo poi così informati e conoscitori, cercavamo di farlo parlare sembrando interessati. Capitò quindi di indicare il famoso "l'Urlo" di Munch un quadro che conosciamo tutti, visto e stravisto ovunque e di grande effetto. A un certo punto Gianci, uno dei miei amici, lanciò il sasso: "Ma scusate raga', il quadro non è esposto in questi giorni alla Pinacoteca Provinciale di Bari, in un contesto dedicato ad alcuni pittori contemporanei al periodo di Munch?". "Ma certo..." replicò Sugo: "...ho letto che saranno esposti fino alla fine del mese...". Di rimando, Vitozzo incalzò: "Azzarola, allora è da andarci subito, una ghiotta occasione per vedere il celebre "Urlo". E io, per concludere come il mio solito: "Vedere???? Non solo, mi piacerebbe anche sentirlo!". Una cazzata buttata lì tanto per distrarre l'amico e indurlo a dire: "State dicendo sul serio? E certo che trattasi di occasione da non perdere, per vederlo bisognerebbe andare ad Oslo e quindi quale migliore situazione per visionare l'opera d'arte?". Abboccato il pesce, non c'era che da tirare la lenza. Ci lasciammo fissando un appuntamento alla Pinacoteca Provinciale per fare una bella e acculturata visita alla mostra. Ovviamente noi quattro non ci facemmo trovare all'appuntamento e dell'amico non sapemmo più nulla per un bel periodo. Fino a quando non ci beccò al solito bar dove spesso ci capita di incontrarci: "Ciao raga' come va?". Eravamo un po' imbarazzati, emettemmo qualche suono a mo' di saluto e lo invitammo a sedere. "No, non mi trattengo molto, volevo solo mostrarvi la foto che ho scattato del famoso quadro "l'Urlo" di Munch". Ci lasciò la foto sul tavolino e andò via. Beh, andammo per suonare e fummo suonati. Lui non l'abbiamo visto più, però ci fece un bel "liscio e busso" indimenticabile. Ci rese pan per focaccia.
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