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RADIOGRAFIA E DIAGNOSI DELLA QUARANTENA

Post n°3516 pubblicato il 24 Marzo 2020 da monellaccio19
 

 

 

In casa sto facendo il possibile per tenere la barra al centro: siamo solo in due è vero, ma formiamo un arco voltaico pericoloso. Elettrizzati e nervosi entrambi, io e il mio 51% possiamo andare in tilt da un momento all'altro. No per scelta, ma per condizioni psicofisiche insopportabili e alienanti. Ormai non so più quanti giorni sono passanti da quando abbiamo detto sì...alla quarantena. Sembra un patto indivisibile, una promessa di matrimonio...ad interim, un sopportarsi cordialmente e con tanta pazienza. L'altro giorno in un post ho fatto cenno ai problemi di coppia legati proprio alla quarantena: ovvero, quando obbligati a stare insieme in casa, l'uomo predisposto a esercitare violenza sulla donna, viene indotto dalla lunga permanenza in un posto chiuso, a dar sfogo alla sua vera personalità di bestia manesca e oltraggiosa. Io non rientro in questa categoria e non arriverò mai a un rapporto di questo genere e se mai, temo che possa picchiarmi lei, visto che in questi giorni, sono venute meno  le condizioni di buon comportamento e le sue paturnie sono evidenti: le mancano le sue attività e soprattutto, le sue personali esigenze abituali. E meno male che non abbiamo bambini in casa, altrimenti, saremmo ancor più alienati e depressi. Lo dico senza tema di smentita: versiamo tutti in condizioni precarie noi che abbiamo accettato di buon grado la quarantena e ora, cominciamo a pagare il prezzo di questo grosso...sacrificio. Intanto per quanto riguarda i bambini, vi mostro un caso limite, ma pericoloso. Se si diffondesse questa inclinazione violenta, non so come si metterebbe per la buona salute dei genitori. 

 

Regolatevi, questi saranno anche piccoli ma con tanti giorni di reclusione e incapaci di scaricare altrimenti  la "nervatura", menano e...di brutto pure! Di contro, sento parlare di abbuffate per scaricare la rabbia che man mano si accumula in casa: si mangia disordinatamente, non si bada più a ciò che si porta alla bocca. Ebbene, a casa nessun problema, ma come da foto in alto, scegliete e puntate su un cibo sano e ricco di vitamine. Infine e per salutarvi con un sorriso, vi mostro un video definito promozionale e significativo: questo più o meno, sta accadendo a tante donne in quarantena. Attenti agli archi voltaici,  spesso sono scariche elettriche pericolose e rapportate alle paturnie femminili, mortali e definitive. 


 
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nina.monamour
nina.monamour il 24/03/20 alle 15:06 via WEB
Ringrazio Dio di vivere da sola, quindi non condividere spazi a altro con altra persona (e meno male), invece per quanto riguarda l'alimentazione parlando al telefono o sul blog con parecchie persone, mi rendo conto che è inutile nascondere la testa come gli struzzi sotto la sabbia. Stiamo affrontando un trauma collettivo e preparare da mangiare può essere un buon modo per combattere la paura e l'ansia, la cucina lenta condivisa con i familiari ci porta a fare la pasta, la pizza, i ravioli e sono un buon antidoto allo stress. Teoricamente mangiare in casa è un bene, consente di controllare la qualità della materia prima, di evitare i cibi pronti, ma stando in casa (forzatamente) ci si annoia e si attiva una fame nervosa compensativa, quella che ci fa andare in cerca di uno snack, di un pacchetto di cracker, di un pezzo di cioccolato. Credo che senza un'adeguata consapevolezza, sarà facile aumentare dai due ai quattro chili, inoltre la mancanza di attività fisica farà sì che produrremo meno endorfine, meno antidepressivi naturali, più fame nervosa. Una mancanza, quella dell'attività fisica, dannosa due volte, sia per i muscoli, sia per la volontà. Insomma il futuro non è roseo per nessuno di noi Carlè, buon pomeriggio (*_*)
 
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