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STESSA SPIAGGIA STESSO MARE E...

Post n°4279 pubblicato il 26 Maggio 2022 da monellaccio19
 

 

 

 

Si stanno creando situazioni farraginose e contrastanti in seno al governo e pare che le forzature, siano programmate maldestramente da alcuni intemperanti. Non so cosa potranno ottenere con le loro posizioni rigide, ma su un punto dovremmo preoccuparci tutti: se perdiamo i soldi previsti dalla UE, saranno "uccelli senza zucchero" per tutti.  La guerra balneare è una di queste situazioni imbarazzanti e credo che dimostri ampiamente la poca voglia di fare "gruppo", per far fronte a problemi che riguardino tutti gli italiani.  Il demanio, in nome e per conto del popolo, gestisce tutte le coste e non esistono "padroni". Da anni purtroppo, si trascina questo spigoloso problema: chi ha in gestione le spiagge, specie chi da tempo immemorabile, non vuole mollare l'osso. Le hanno ricevute al loro tempo in gestione e per grazia ricevuta, nessuno è disposto a restituirle; pagano gli aumenti periodici, ma non si rendono conto che quei luoghi devono e possono essere affidati sempre in gestione, con gare precise e regolate da norme obbligatorie.  Questi gestori devono mollare perché finalmente si passerà alle assegnazioni regolamentate, le concessioni si devono meritare e devono essere pagate profumatamente tenuto conto che di soldoni i lidi italiani ne fanno a iosa.  Il demanio costituzionale del Popolo costituisce una proprietà pubblica, per cui non è possibile concedere a privati la gestione e i profitti di tali beni, rendendo la proprietà pubblica del Popolo una nuda proprietà, alla pari della proprietà privata, allorché il proprietario privato costituisca su di essa un diritto di usufrutto. La proprietà pubblica appartiene al Popolo per cui, ciò che appartiene a tutti, non può essere di una singola persona o società. Che facciamo? Rimandiamo di un anno o due e daremo pure la buona uscita a costoro?

 
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g1b9
g1b9 il 26/05/22 alle 11:31 via WEB
La storia balneare sta diventando troppo personale per certi partiti, che ne stanno facendo un momento elettorale, incaponendosi su un punto che il buon senso dovrebbe presto portare a concordare gli indennizzi per coloro che dovessero rinunciare al loro orticello. Le spiagge ,come i litorali di ogni paese, sono beni dello Stato e questo deve farli rendere al meglio possibile quando ne viene data la possibilità di utilizzo a fine di lucro ai privati, mantenendo allo stesso tempo spazi per l'utilizzo pubblico di un bene, che in fondo ci appartiene. Mi sono sempre stupita di questo proliferare di stabilimenti balneari in Italia, da quando, giovanissima iniziai ad andare all'estero. Dovunque, nel mondo sono rarissimi, e quando esistono, sono propaggini di alberghi, che utilizzeranno i litorali secondo le loro leggi .Ma nel mondo , dovunque puoi fare il bagno dove ti aggrada, senza problemi e senza spendere un soldo. La splendida costa azzurra così come le coste spagnole, comprese le isole sono di libero accesso. In Italia invece è tradizione antica e ci sono stati gli anni in cui era davvero"ogni anno stessa spiaggia e stesso mare", cosi come mare fino a luglio e poi rigorosamente montagna. Ora i tempi sono cambiati come il modo di andare in vacanza e il tempo da dedicare. Spero che in seno al governo trovino la quadra per poter usufruire fino in fondo dei soldi Europei. Buonissima giornata Carlo con un sorriso:)
 
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