Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi di Settembre 2016

FERTILITY DAY: UN'OCCASIONE DA...PERDERE?

Post n°1865 pubblicato il 30 Settembre 2016 da monellaccio19
 
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Risultati immagini per fertilyday

 

Ormai della campagna del "Fertility Day" sapete tutto, vi è noto lo scopo per cui sia stata avviata la divulgazione e sono certo che siate informati circa le terribili gaffes commesse dal Ministero della Salute: una campagna pubblicitaria approntata con i manifesti mal impostati, con messaggi devianti e poco graditi dalla gente. Insomma, il solito e classico pasticcio all'italiana per cui la ministra Lorenzin ha dovuto fare la funambola per sottrarsi dalle responsabilità e individuare i responsabili diretti, i soliti funzionari colletti bianchi che non hanno capito una mazza del problema e del tipo di sostegno che si doveva dare alla campagna del "Fertility Day". Comunque e senza perdere tempo con chiacchiere inutili, ho pregato gli amici di approntare una ficcante quanto significativa campagna per sostenere adeguatamente l'iniziativa e indurre, senza polemiche questa volta, le coppie a mettere in cantieri figli  per superare il problema di una nazione che invecchia paurosamente e non riscontra un proporzionale aumento delle nascite. Spero sia la campagna giusta e che veramente solleciti le coppie a fare figli, tanti figli. 

 

Nella sua realtà e per come possono essere superate certe situazioni, pensate che sarà accettata la proposta di Casa Surace? 

 
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PERFEZIONI IMPERFEZIONI SOLUZIONI

Post n°1864 pubblicato il 29 Settembre 2016 da monellaccio19
 
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Risultati immagini per una matita blu

 

Nella vita abbiamo sempre da confrontarci con inghippi, imprevisti, avversità, problemi, ansie, paure e... fato. Quante volte se accadesse uno dei casi citati,ci sorprendiamo a borbottare: "A saperlo prima..." oppure: "Accidenti, perché proprio a me!". O ancora, quasi a sapere chi sia il mandante:  "E dillo che ce l'hai con me?". Abbiamo modi diversi per reagire, ognuno di noi mette in campo il suo carattere e si comporta di conseguenza. Mi fanno ridere coloro che pensano e immaginano una vita perfetta, coniugata al meglio delle possibilità, senza problemi e senza paure, tranquilla e senza scossoni. Ma che vita sarebbe? Che vita potrebbe mai essere se il nostro indirizzo fosse "Paradiso, in fondo a destra, complesso -Villa Eden-"? Ecco come oggi ancor più di ieri, siamo così sensibili alle contrarietà, così fragili davanti all'improvviso handicap che partiamo subito in quarta: "Mado' e mo'? Come faccio?". Panico, paura di rimanere soli, desolazione infinita attorno a noi. Eppure, se la fiducia non fosse soverchiata dalla paura, dalla errata convinzione che siamo disarmati e impreparati, passivi e incapaci di risolvere anche il più piccolo problema, il più fesso contrattempo o il semplice caso che ci fa perdere un bus, un bottone della camicia mentre siamo fuori, e se potessimo impadronirci solo per poco di quella calma necessaria per capire se c'è un vero problema, ne vedremmo delle belle nelle nostre reazioni non più istintive e incontrollabili. Basta poco, contare fino a cinque e trovarsi magari di fronte alla soluzione:

Risultati immagini

 

Quante matite potremmo salvare  se le nostre reazioni fossero più riflessive, meditabonde, scevre dalla paura e dall'ansia?


 
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COME CI SI SENTE QUASSU' ?

Post n°1863 pubblicato il 28 Settembre 2016 da monellaccio19
 
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Risultati immagini per madre esaurita

 

"Il grande uomo è colui che non perde il suo cuore di bambino". Non volendo assolutamente giudicare me stesso su quanto potrei essere grande o piccino come uomo, mi piace questa frase per la seconda parte: conservare il cuore di bambino. Noi blogger facciamo tanto quassù: dal perdere un sacco di tempo (vedete me), dallo scrivere più o meno sciocchezze, dal proporre tematiche quasi o del tutto interessanti, oppure scrivendo poesie (Wood non me ne volere), riportando fiabe (perdonami Ely), citando aforismi e vignette divertenti,  fatti di cronaca, curiosità lette in giro,  in rete, sui giornali, insomma, formiamo comitive di amici virtuali che piacevolmente si intrattengono, si sopportano e si trattano come se ci fossero taciti contratti (patti) per visitarsi vicendevolmente. E' ciò che vogliamo, ciò che ci piace fare e ognuno di noi procede per conto suo, senza imbarazzo alcuno. Ma vi siete mai chiesti con quale stato d'animo, con quale aire intraprendiamo ogni giorno questo percorso più o meno uguale per tutti? In fondo facciamo sempre le stesse cose: adesso parlo per me perché non posso sapere di voi tutti. Ecco, io puntualmente, salvo casi in cui sia impedito da cause esterne, percorro sempre la stessa strada: sapete che sono un metodico e agisco sempre nella stessa maniera. Certo se avessi altri impegni  non potrei concedere spazio e tempo alla comunità. Perché non mi annoio? O meglio, perché riesco a rimandare indietro la noia che potrebbe (e accade siatene certi) assalirmi? Perché faccio e dico cose in modo tale da conservare il mio cuore da bambino! Da piccoli, facevamo cose terribili, anche vietate dai genitori e nella nostra pazzia giovanile quando non si aveva l'esatta misura comportamentale, buttavamo le cose per aria, ci porgevano un oggetto o lo buttavamo a terra, volevano imboccarci e c'era l'immancabile aeroplano/cucchiaino, insomma, di birichinate ne abbiamo fatte, tante marachelle che dovevamo nasconderci per non essere puniti all'istante. Poi anche più in là nel tempo, con la "ragione" in piena attività, non sono mancate le "cattiverie" bonarie. Suonare i citofoni e scappare via, togliere la coppola dalla testa di un vecchietto per passarsela di mano in mano e poi restituirla; oppure vedere una bella signora passare e chiamarla a voce piuttosto alta: "Signora....signora....", lei si voltava sentendosi chiamare e noi ragazzacci facevamo finta di parlare tra noi: "Si ignora e si ignorerà sempre la vera causa!". Lei riprendeva la sua strada fulminandoci con lo sguardo. Ragazzate certo, ma dettate sempre da un cuore di bambino. Si correva, lo si faceva per paura di essere beccati e prendersi due ceffoni, eppure si correva il rischio (ne ho presi di ceffoni), ma si restava con la voglia di rimanere bambini dentro. Ecco, quassù invece, siamo costretti a nasconderci, a non rivelare le nostre identità, i nostri dati anagrafici, le nostre facce malandrine. Allora e concludo,  io ci ho messo la faccia, conservo (l'ho fatto per tutta la mia vita anche quando non ero in ottime condizioni di buona salute) e continuerò ancora con il cuore del bambino:  rido, scherzo, faccio il serioso, ringhio, mi ingrugnisco ma sono le smorfie che faccio da sempre. Eppure conservo sempre il mio status fanciullesco anche quando avrei buoni per motivi per non farlo. E voi che cuore avete stando quassù? Come vi sentite dietro i vostri nick, i vostri camuffamenti, i vostri post, le vostre presenze garantite dai dati sensibili ben protetti? Intendiamoci, è un post riempitivo questo, non avevo altro da scrivere: nessun riferimento (salvo dove ho messo i nomi degli amici) e nessuna critica per tutti coloro che mi onorano e mi danno la possibilità di conservare, più o meno, il mio cuore "giovane" non anatomicamente. Sottolineo il più o meno  perché forse non tutti si sentono come mi sento io: cuore di bambino e corpo incartapecorito.
 
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SCIOPERI: DIRITTI E DOVERI

Post n°1862 pubblicato il 27 Settembre 2016 da monellaccio19
 
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Giovedì 22, uno sciopero di 24 ore deciso da sigle sindacali che racimolano un manipolo di iscritti, ha reso difficile viaggiare con la compagnia Alitalia. I sindacati maggiori, quelli più corposi, hanno evitato lo sciopero perché avevano raggiunto un accordo di massima con l'azienda. Ovviamente, Alitalia ha provveduto a contenere i disagi di chi doveva volare e si è attivata per limitare al minimo tutti i fastidi e le noie conseguenti allo sciopero. Non posso esimermi dal definire questo tipo di protesta oltraggioso e offensivo: ormai da noi in Italia, si subisce lo smacco sindacale perpetrato senza alcuna reticenza e preoccupazione, senza alcun vaglio e non tenendo conto dei gravi problemi che si creano contro chi si muove per lavoro e necessità. L'autunno sta per avviarsi e come consuetudine la parola sciopero, a prescindere da tutti i sindacati, ricorrerà più spesso, quasi alla noia, nei TG, sui media e in rete. Siamo ostaggi, siamo prigionieri e specie quando gli scioperi coinvolgono servizi ai cittadini, i disagi sono creati apposta. Pensateci su: non possiamo essere "governati" dallo stato che fissi regole e norme, no, sono i sindacati che arbitrariamente e liberamente, decidono come "trattare e punire" il cittadino. C'è un problema? Sciopero! L'altro giorno purtroppo, è deceduto un giovane operaio all'Ilva di Taranto, ebbene, hanno scioperato! Si sciopera anche per "simpatia, empatia e solidarietà". Scioperano per un problema a Canicattì? A Pescasseroli, per essere vicini e solidali agli scioperanti siciliani, scendono in piazza anche loro. Pertanto sarebbe giusto chiarire: lo sciopero è uno strumento giusto e legale, istituito per garantire a tutti i lavoratori diritti sociali, civili e democratici. Scioperare è quindi un sacrosanto atto che serve alla tutela dei loro diritti inalienabili. Quindi se in una fabbrica si proclamano ore da trascorrere con le "braccia conserte", ci si organizza e si procede: tutti davanti ai cancelli per protestare e vantare i propri diritti. Ma perché un libero sciopero deve essere giustamente indetto e arbitrariamente i lavoratori devono rendere la vita difficile ai cittadini? Non solo quando impediscono il normale svolgimento e l'erogazione dei servizi come luce, gas, trasporti, ma soprattutto, perché quando devono scioperare, fanno i cortei al centro delle città, sulle strade importanti, sulle vie di collegamento ecc.ecc.? Dicono: "Lo facciamo apposta per coinvolgere tutti nei nostri problemi e ricavarne almeno la solidarietà della gente!". Ma che kazzo dite? Voi alienate e inibite il mio diritto a muovermi che è esattamente uguale al vostro diritto a scioperare! E io, dopo essere stato danneggiato perché non ho volato, non ho viaggiato per lavoro o per necessità, non ho potuto transitare da quella via o andare in quella strada perché c'eravate voi con fischietti e capellini, mi dite che cosa possa provare per voi? Solidarietà e comprensione? No, mi spiace: chi limita, nega e sputa sui miei diritti, non merita alcuna comprensione. Andate a scioperare in aperta campagna, non darete fastidio a nessuno, l'azienda per cui lavorate saprà che scioperate e avrete anche il mio appoggio...mentale! Abbiate la compiacenza di riconoscere i diritti degli altri se volete che siano riconosciuti i vostri!

 
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MESSAGGIO DIRETTO E COMUNICATIVO

Post n°1861 pubblicato il 25 Settembre 2016 da monellaccio19
 
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Secondo voi in questo spot c'è qualcosa di politcamente scorretto?

 
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