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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi del 06/04/2017
Da noi è già accaduto: il gestore del ristorante romano decise a malincuore, visto che le proteste erano pressanti, a vietare l'ingresso nel suo locale, ai bambini sotto i cinque anni. Ci fu una polemica astiosa e dura per la decisione, in rete si chiacchierò molto e fu definito un atto discriminatorio e non accettabile. Ora invece in un locale molto chic gestito da un italiano in quel di Mooresville (Nord Carolina-USA), c'è il cartello molto visibile e perentorio. Il signor Caruso titolare del ristorante, padre di due figli e quindi consapevole e conscio della decisione presa, ha dovuto orientarsi in tal senso: troppo casino, troppe proteste e clientela che perdeva giorno dopo giorno. Insomma, problema molto noto ma poco avvertito da chi poi, è realmente responsabile di queste "invasioni barbariche" mal sopportate da chi vorrebbe star sereno, disteso e mangiare in santa pace. Addirittura, Caruso ha dovuto allontanare una famiglia con una bambina armata di IPad che giocava con il volume altissimo. Nonostante il cortese invito rivolto perché fosse abbassato il volume, i genitori si sono rifiutati di "alienare" la bambina che poteva prenderla male. Beh, se i genitori non capiscono tutto ciò, se la loro cultura è così limitata, una decisione così grave va presa. Infatti i gestori si rivolgono sempre e solo ai genitori indifferenti e incapaci di tenere a freno la baldanza e la irrequietezza dei piccoli innocenti. Nel giro di tre mesi il "Caruso's" è passato da una media di 50 coperti al giorno ad una media di 80 coperti. L'America non è l'Italia d'accordo, ma l'educazione è sempre e comunque, un problema dei genitori.
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Come va? Difficile vivere quando la situazione muta e non vi siano le solite condizioni di vita. Si perdono i consueti punti di riferimento, si hanno angolazioni limitate per visualizzare campi che solitamente abbiano altre prospettive. Siamo immersi da giorni in una realtà diversa e oltre a sentirci in un limbo in cui non avvertiamo presenze e contatti univoci, costanti e sicuri, dobbiamo relazionarci al certo ma non sicuro, al solito ma nuovo appiglio, all'amico che si affaccia ma non era noi che cercava. Siamo alla ricerca del post perduto e della casa che era nostra ma che non è più la stessa, insomma a passare le giornate come non le abbiamo mai passate. "Eppur si muove" avrebbe detto Galileo Galilui...ho sbagliato volutamente, se era un maschietto, perché dovrei dargli del LEI? Ossia, qualche refolo c'è, incerto per la direzione: pare che ci punti, ma al momento buono cambia direzione voltandosi a maestrale forza sette. Piombi nel buio non puoi far altro che farti dondolare dalla successiva bonaccia. "E' l'ora che volge al desio e ai naviganti intenerisce il core...", ma ecco un luce, finalmente una fioca ma certa luce là in fondo. Remiamo e arriviamo a una lampara, no non è ciò che volevamo, volevamo un approdo definitivo, finale e stabile; ci tocca aspettare, pazientare, remare fino a quando non deciderà Nettuno dio del mare, della tempesta e del nostro "Libero" navigare senza paura, senza scogli e senza carichi che impediscano l'affondare quotidiano. Proprio vero: "Sono in pochi sullo stesso yacht e...
...tantissimi sulla stessa barca". "Qui habet aures audiendi, audiat". Cioè: "Capisci a' mmè".
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