Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi di Gennaio 2019

DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO

Post n°3128 pubblicato il 31 Gennaio 2019 da monellaccio19
 
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Io non ho parole! Non so se voi ne trovate abbastanza, per spiegare questa scena che non  solo contraddice tutte le belle parole sugli sprechi, sulla solidarietà e sull'aiuto agli indigenti, ai barboni e alle varie associazioni del volontariato, ma nel contempo,  mostra un gesto provocatorio, un atto vergognoso e insopportabile, un ceffone ben assestato alla nostra società civile, progredita e...occidentale!

 
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"A ME MI PIACE VIVERE ALLA GRANDE"

Post n°3127 pubblicato il 30 Gennaio 2019 da monellaccio19
 
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Non si finisce mai di imparare e di conoscere tutto ciò che ci circonda. I fratelli Humberto e Fernando Campana sono due artisti brasiliani che creano oggetti disparati: dall'abbigliamento ai mobili, facendo arte ibrida, ovvero, una fusione perfetta di idee personali e tecniche artistiche innovative. Loro ricercano e sperimentano nuovi materiali, nuovi mezzi di produzione e collaborando con bravi artigiani di tutto il mondo. Ebbero a collaborare anche con la famosa azienda Lacoste, marchio noto a tutti e con un trend conosciuto in tutto il mondo. Nel 2012 misero su una prestigiosa collezione limitata di indumenti Lacoste che andarono a ruba per la loro originalità nel design e per l'impiego dei materiali usati: un tripudio di modelli presentati in piccole quantità e immediatamente vendute per molti soldi da destinare in beneficenza. Ebbene, per un fortunato caso del destino, sono venuto in possesso di una di quelle magliette griffate Lacoste/fratelli Campana: credetemi un affare unico e irripetibile da non lasciarsi sfuggire.



 

Ovvero, tutti i coccodrilli che vedete su, forse anche di più, sono stati impiegati per confezionare questa splendida maglietta Lacoste. Sono orgoglioso di possederla, ma che volete? A me piace vivere alla grande. A proposito, non mi chiedete "Il coccodrillo come fa"...perché non lo so. Tuttavia penso che sia scomodo per loro vivere azzeccati in tal guisa solo per stare: "vicini, vicini!!!".

 
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MA CHE COLPA ABBIAMO NOI...

Post n°3126 pubblicato il 28 Gennaio 2019 da monellaccio19
 
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Grillini e leghisti pur di perseguire i loro scopi essenziali e prioritari e nonostante le tante divergenze emerse, non hanno mai  rifiutato un accordo. Vanno avanti così da mesi ed è evidente quale e quanto sia saldo il sodalizio tra di loro. Mostrano volutamente i segni del nervosismo, delle discussioni a tarda notte, ma è tutto per finta, lo fanno per convincere i loro elettori che fanno tutto per il bene dell’Italia. In realtà, quando mai si sono fatti intrighi di governo tra parti che condividono il governo? E’ vero c’è un contratto, ma in nome di quel contratto non si può derogare su posizioni e principi fondamentali delle loro politiche personali. Tutto si fa per il contratto e per raggiungere la famosa meta delle elezioni europee. Questa era l’idea iniziale, poi vi sono stati tanti tentennamenti da una parte e dalla altra, per cui una volta perde qualcosina Matteo, talvolta la perde Luigino. Ora però la situazione si sta facendo più complessa, sono mesi che parlano di Reddito di cittadinanza, di Extracomunitari (sbarchi) e Quota Cento. A parte l’emergenza del ponte Morandi, avete notato altro di cui si discuta e per cui ne valga la pena? Aspettiamo la risoluzione di moltissimi altri problemi ma sono tutti impegnati con altro, per cui si dovrà aspettare mentre le promesse per tenerci buoni aumentano ogni giorno! Il professor Piergiorgio Odifreddi matematico e ricercatore scientifico, qualche giorno fa ebbe a dire: “Se i politici sono eletti dagli elettori e il 90% degli elettori è stupido, anche il 90% dei politici sarà stupido". Il professore si è assunto la piena responsabilità di quanto sostenuto: è appunto una equazione innegabile la sua. Infatti credo che abbiamo avuto tante dimostrazioni da parte di questi signori che sono a governarci da circa nove mesi, sulle loro evidenti carenze, insufficienze e limiti amministrativi. Dicevano: “Non ci faremo condizionare dai numeri”, secondo il prof, significava che Giggino la notte che uscì sul balcone di Palazzo Chigi per festeggiare con i più stretti collaboratori, avrebbe potuto dire: “Io non voglio farmi condizionare dalla legge di gravità, quindi salto giù e non finirò per terra”. Siamo alle sparate senza senso, ne abbiamo sentite tante da tutti e non capire con chi abbiamo a che fare, significa girare la testa dalla altra parte e metterla sotto la sabbia. Ne vedremo ancora delle belle, la maturazione è vicina, i problemi aumentano e l’idillio finto e meditato a tavolino, verrà scomposto, annientato e sfasciato tra non molto. Ma che colpa abbiamo noi…..






 

 
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"VUOI USCIRE A BALLARE?"

Post n°3125 pubblicato il 27 Gennaio 2019 da monellaccio19
 
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Fine anni '50 e inizio anni '60, con l'avvento delle prime feste da ballo, organizzate in casa o  su ampi  terrazzi condominiali disponibili, avemmo le prime grandi occasioni per "rimorchiare". Erano i primi approcci, i primi amorazzi e ovviamente cercavamo di cogliere tutte le possibilità per avvicinare le ragazze, per invitarle a ballare. Impresa non facile a quei tempi: tutte erano potenziali soggetti e dalla scuola al vicinato, ogni persona di genere femminile era formalmente invitata a partecipare. Spesso, almeno all'inizio, accadeva che si mettevano insieme una ventina di maschietti e sei o sette femminucce; una sproporzione non sopportabile e pertanto affinammo le nostre doti di "galletti amburghesi" per evitare scompensi che danneggiassero la festa: la tappezzeria formata dai maschietti inoperosi, non deponeva a favore della  nostra onorabile appartenenza al sesso forte. Col tempo, la situazione migliorava e pian piano si giunse al capovolgimento ambito: più ragazze e  più equilibrio! Se poi si puntava una femminuccia, si avvertivano gli altri amici di "non disturbare il...conducente" e lasciare il campo libero per non rovinare la...festa. Purtroppo, talvolta non andava come previsto e il modo migliore per rompere le palle a chi si sentiva già "accavvallato" era la famosa e maledetta scopa da passare: ossia, mentre si ballava teneramente abbracciati, ma con visibile moderazione per evitare interventi parentali, arrivava il gorgione di turno, ti bussava sulla spalla e ti passava la scopa per prendere il tuo posto. Vabbè, allora andava così e comunque era anche un modo per ravvivare la serata e divertirsi con sguardi eloquenti ma inutili: il bussare era perentorio e inevitabile. Vi ho raccontato questo piccolo spaccato della nostra spensierata giovinezza, per riportarvi una frase che noi dicevamo senza ritegno all'epoca nonostante sapessimo, da buoni studenti, che non fosse perfettamente espressa in corretta lingua italiana. "Signorina, vuoi uscire a ballare?". Erano risate a denti stretti ma l'effetto era garantito: risate sommesse, occhiate compiacenti e via, il primo passo era fatto. Ancora oggi, dopo oltre cinquanta anni di queste caxxate, quando siamo con gli amici nelle nostre lunghe serate al cazzeggio, ricordiamo la frase assassina ma azzeccata e ridiamo a crepapelle sapendo che molte non si accorgevano nemmeno del grave errore linguistico...voluto!!! Ebbene, oggi leggo che la nota "Accademia della Crusca" abbia sdoganato lo storico "Esci il cane, entra i panni stesi, siedi il bambino, vado sopra alla nonna, esci a ballare ecc.ecc.", tipiche costruzioni grammaticali e lessicali del nostro sud, posseggono un efficace e sintetica espressività che consente di sopperire ai gravi errori grammaticali. Oh poffarbacco, stai a vedere che verbi come entrare, uscire, sedere o altri verbi di moto, possono, proprio perché ricorrenti e diffusi abbondantemente nel linguaggio popolare, ritenersi "corretti" nella dialettica comune e anche se ignorano maldestramente la grammatica italiana, si possono accettare perché in maniera stringata e colorita, rendono perfettamente l'espressione proferita. Non pensavamo di essere stati casualmente gli antesignani di un linguaggio che avrebbe potuto nel tempo, passare per accettabile, sintetico e recepito. Del resto, mai nessuna ragazza che fosse seduta o facesse la tappezzeria, abbia esitato, negato o chiesto chiarimenti circa l'invito: "Signorina vuoi uscire a ballare?". 

 
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POSSESSO E USO DI ARMI IMPROPRIE

Post n°3124 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da monellaccio19
 
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Coloro non più giovanissimi, quelli che hanno avuto esperienze "scapestrate" e conservano una buona memoria della mamma e dei rapporti con lei trattenuti, sapranno di cosa parlo: è sufficiente la vignetta in alto per riportarci alla nostra fanciullezza da monellacci. Certo non tutti magari lo eravamo, però molti di noi hanno avuto rapporti poco idilliaci con la mamma, specie quando le piccole marachelle si sommavano, oppure quando una sola, era sufficiente a scatenare l'ira della genitrice. Cominciavano così giostre epiche, fughe da una camera all'altra alla ricerca di tutto ciò che potesse servirci per ripararci da un battipanni robusto e intrecciato come non se ne vedono più in giro. Corse e giri attorno al tavolo della camera da pranzo (molto adatta per la difesa) per sfiancare la povera mamma ed evitare il castigo meritato perché magari l'avevamo fatta grossa. Una cosa era certa alla fine, qualunque fosse stato l'epilogo della vivace rincorsa con tanto di sgridate a perdifiato, il classico lancio era in agguato: la mamma ormai stanca, prendeva la ciabatta da un piede e mentre si correva per trovare ricovero da qualche parte, partiva il lancio che non sbagliava quasi mai: venivamo colpiti in pieno: secondo il tipo di ciabatta  usata, dipendeva l'entità del dolore! Pensate un po': mia madre usava d'estate quei zoccoletti in legno tipo "olandesina" che ovunque mi beccasse, facevano un male cane. Altri tempi, altro genere di punizioni e altro tipo di rapporto tra genitori e figli. Non credo si usi più questo primitivo modo di impartire l'educazione, però devo riconoscere la sua bontà, almeno per me: oggi dico meno male che c'erano sistemi servendosi di armi improprie e letali. Sento tuttavia parlare ancora, di mamme che si sono evidentemente tramandate il gesto atavico e pericoloso. Tanti in rete ricordano le famose fughe in avanti e le tante ciabattate prese nella fanciullezza. Non sono in grado di fornire dati attuali e aggiornati, ma mi ha molto impressionato un video che ho visto in rete: 

Siamo in Messico (tutto il mondo è paese) e una mamma esasperata insegue la figlia monellaccia. Ebbene, non cambia niente: la location è la stessa, l' ha inseguita per tutta la casa e la ragazzina, alle strette e ormai senza altra soluzione per sottrarsi alla punizione, fugge via da casa. La mamma esce anche lei, non può più inseguirla e dopo aver impugnato la sua brava ciabatta da guerra, la lancia poderosamente verso la figlia che ha guadagnato più o meno una trentina di metri. Raga', un lancio perfetto, un effetto mai visto e l'arma impropria ha colpitola ragazza in fuga facendola cadere! Se mia madre avesse avuto la stessa mira della signora messicana e servendosi del modello "olandesina", per tutte le volte che da monellaccio abbia subito gli inseguimenti e i lanci, oggi non sarei qui a scrivere. Un monellaccio di meno!!!!

 
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